ESCLUSIVA – Vincenzo Ferrara: “Contenti ed orgoglioso del risultato della Fondazione. Il secondo scudetto? Fu una giornata memorabile”

All'interno l'intervista ad uno dei fondatori del progetto

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In questo momento dove si vive in piena pandemia, per fortuna la beneficienza e raccolte fondi hanno dato una mano ai meno fortunati. La Fondazione Cannavaro-Ferrara ha raccolto oltre 100 mila euro, grazie ai campioni dello sport campani e che aiuteranno oltre 2 mila famiglie in difficoltà. Ilnapolionline.com lo ha chiesto in un’intervista ad uno dei fondatori Vincenzo Ferrara.

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Oggi sono passati 30 anni dal secondo scudetto del Napoli. Ti volevo chiedere dov’eri quel giorno? “Sia il primo che il secondo scudetto ero allo stadio, per l’occasione il 29 Aprile del 1989, fui prima a bordo campo e poi andai in Tribuna. Ti posso dire che fu uno spettacolo spettacolare vedere 70 mila tifosi pronti a festeggiare e al triplice fischio fu davvero meraviglioso, vista la conquista del tricolore”.

Eppure Van Basten e Arrigo Sacchi continuano a mettere in discussione quel secondo scudetto. Cosa ti senti di dire? “A Napoli si dice “e nun ce vonn sta” (ride n.d.r.). Penso che ancora oggi mettere in dubbio un successo così meritato, credo che sia ancora assurdo. Si rosica ancora e per questo cercano scuse pur di non ammettere di aver perso”.

Vorrei chiederti della raccolta fondi della Fondazione Cannavaro-Ferrara. Ti aspettavi così tante adesioni da parte dei campioni dello sport? “Sulle adesioni di così tanti personaggi non sono sorpreso, perché sapevo della grande generosità dei campioni dello sport campani. Devo essere sincero invece non mi aspettavo che si raccoglievano così tanti soldi, soprattutto 55 mila per la maglia di Maradona, messa all’asta da mio fratello Ciro. Mertens? Lui ha messo all’asta in maniera spontanea, la sua maglia quella indossata contro il Barcellona ed ha raccolto in tutto 15 mila euro. L’aspetto più importante è che questi soldi andranno a ben 2 mila famiglie bisognose, dove riceveranno beni di prima necessità”.

La vostra Fondazione in questi anni ha una collaborazione con la scuola calcio Arci Scampia. Qual è il bilancio con la struttura del presidente Antonio Piccolo? “Purtroppo quest’anno non ci sarà il MundialNapoli, a causa della pandemia, però per gli anni passati il bilancio è da considerare più che positivo. La scuola calcio Arci Scampia per noi è come una seconda famiglia, il presidente Antonio Piccolo è una persona splendida che sta facendo davvero tanto per la struttura. Infatti da quando c’è questa collaborazione, loro hanno potuto costruire, con i soldi della fondazione, nuovi campi per far giocare ben 400 ragazzi. Di questo siamo contenti e dal punto di vista sociale è un grande successo da parte di tutti”.

Una tua sensazione sul campionato di serie A, se a tuo avviso ci sono le premesse per poter riprendere a livello agonistico? “Sarebbe da un lato splendido se si tornasse a breve rivedere le partite, questo sarebbe un modo per distrarsi dalla pandemia, ma ho la sensazione che tutto ciò sarà molto complicato. In questo momento è più giusto pensare alla salute, stare bene e poi ricominciare a parlare di calcio. Ad oggi ci sono troppi rischi per riprendere. Se si considera che in Cina da 15 giorni sono nettamente calati i contagi, però il campionato non è ripreso, è evidente che in Italia la situazione è più complicata”.

Infine ti vorrei chiedere di Nikola Maksimovic, ti aspettavi che questa stagione il suo rendimento crescesse così a vista d’occhio? “Il difensore serbo a mio avviso è una valida alternativa, sta dimostrando di essere bravo nel suo ruolo. Non ha avuto avversari facili, pensiamo a Lukaku, Lautaro Martinez, Messi e Griezman, ma lui ha dimostrato tutta la sua forza. E’ una fortuna per il Napoli poter disporre di un calciatore del genere e perciò sarebbe importante anche per il futuro poter averlo nella rosa dei difensori centrali”.

 

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