Castellacci: “I protocolli vanno bene ma quante società potranno rispettarli”

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I medici delle squadre non sono stati consultati

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«Perché non facciamo parte della commissione medico-scientifica istituita dalla Federcalcio? Da 50 anni esiste la nostra associazione, siamo una componente di pari dignità rispetto a quelle dei calciatori e degli allenatori: abbiamo offerto collaborazione e avremmo dovuto essere messi in condizione di dire la nostra». Così Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale e presidente dell’associazione medici del calcio, ai microfoni di Radio Kiss Kiss

Sul protocollo presentato mercoledì scorso dalla Figc ha osservato: «Come noi sosteniamo da tempo la ripresa non può essere globale e infatti è emersa l’ipotesi di far ripartire prima la Serie A. Non è il mondo del calcio a decidere quando poter riprendere ma il governo».

Castellacci, che coordina lo staff medico del Guanghzou, il club campione di Cina allenato da Fabio Cannavaro, ha aggiunto: «Se sui tempi si fa riferimento alla Cina, bisogna evidenziare che là le squadre hanno ripreso gli allenamenti da alcune settimane. Ma non c’è una data di ripresa del campionato. Adesso si parla di fine giugno o inizio luglio e, come è noto, l’epidemia è esplosa in quel Paese molto prima rispetto all’Italia. La nostra associazione aveva proposto di fare nuove visite di idoneità a tutti i giocatori. Anche se non necessarie sotto l’aspetto legale, ma questo non è stato preso in considerazione nel protocollo. I protocolli vanno bene ma bisognerà vedere quante società, anche in Serie A, avranno le disponibilità umane e logistiche per soddisfare determinate esigenze». Fonte: Il Mattino 

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