Gabbiadini: “Una settimana per rispondere a tutti i messaggi, grazie…”

L'attaccante doriano invita tutti a donare agli ospedali

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«Ora sono tornato negativo, ma, come da prassi, devo aspettare altre ventiquattro ore per effettuare il secondo tampone e avere la certezza di aver battuto il virus». Manolo Gabbiadini si racconta a Sky Sport, il peggio è passato da quel 12 marzo quando gli dissero che era risultato positivo al Coronavirus: «La mia malattia è stata leggera, ho avuto la febbre per un giorno e una brutta tosse per cinque/sei giorni – racconta l’attaccante blucerchiato – . Sono stato sempre a casa, in contatto quotidiano con i medici».
Solo, ma mai solo. «Solo su Whatsapp ho superato i trecento messaggi, ho impiegato più di una settimana per rispondere a tutti. Mi hanno colpito tutti, perché sono una testimonianza di affetto. In particolare mi hanno fatto piacere quelli dei miei ex allenatori, con i quali non mi sento spesso».
Lui è bergamasco doc, non poteva restare in silenzio di fronte alla sofferenza della sua terra: per questa ragione qualche giorno fa ha scritto una lettera su Instagram dedicata a chi l’ha fatto crescere. «Questa tragedia mi ha colpito profondamente, come penso abbia colpito tutto il resto del mondo. Ero a casa e stavo pensando ai miei genitori che si trovano in casa da un mese. Ho pensato che era giusto fare qualcosa, dal momento che noi calciatori abbiamo molta visibilità», ha spiegato ancora l’attaccante della Sampdoria, che manda anche un appello importante. Tutti insieme per un unico obiettivo: «Io sto bene e ho ripreso ad allenarmi in casa, così come sta bene la mia famiglia. Come Sampdoria ci siamo mossi per dare un aiuto all’ospedale San Martino di Genova, invito gli italiani ad aiutare tutti gli ospedali in questo momento».
Saluti da Manolo. Anzi, no. Vi raccontiamo il debutto della chiacchierata con Sky Sport: «Chiedo scusa per il look ma non posso andare dal barbiere, come il Presidente della Repubblica Mattarella». Fa piacere quel sorriso, una spolverata di luce in mezzo a quel cielo grigio che mette paura a tutti

Factory della Comunicazione

CdS

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