Corrado Saccone: “Sono bloccato in Kosovo, ma è giusto così”

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Preparatore atletico del Napoli per sette stagioni, oggi Corrado Saccone è “prigioniero” a Gjilan, in Kosovo. «Inizialmente non sapevamo che tipo di sospensione ci sarebbe stata al campionato. E poi hanno chiuso le frontiere. Muoversi è difficile visto che i voli non ci sono». In Kosovo ci sono ancora pochi casi, e infatti la Federazione calcistica è stata indecisa fino all’ultimo momento sul da farsi «La comunicazione ufficiale è arrivata a poche ore dall’inizio delle gare dello scorso fine settimana». Saccone non può non roicordare affettuosamente Napoli: «Ho vissuto tutto il periodo di Mazzarri, l’era Benitez e sono andato via dopo il primo anno di Sarri. Poi le esperienze in Albania al Partizani dove abbiamo vinto il campionato che mancava da 26 anni e oggi sono qui in Kosovo». A proposito di Napoli e ricordi. «Da preparatore sono stato contento di vedere gli allenamenti da casa di Mertens. È un ragazzo d’oro. Sono ancora molto legato a lui così come a Koulibaly. Con Inler, invece, mi sento spesso e siamo stati anche in vacanza insieme d’estate. Ho saputo di Gabbiadini che è risultato positivo al coronavirus e gli ho subito scritto per assicurarmi che stesse meglio. Sarri alla Juve? Non mi sono stupito della sua scelta. L’ho conosciuto bene e so che la sua è stata una decisione da professionista».

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IL Mattino

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