Bonfrisco, caso Milik: “C’è un’incongruenza, si resta fedeli al referto arbitrale”

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L’ex giudice di gara, Angelo Bonfrisco, ci riporta alcuni punti trattati nella sua rubrica fissa dal titolo “La moviola di Bonfrisco”. Scritta e pubblicata per il sito SportSmall.it. Parliamo dell’ultimo turno di serie A e degli episodi da VAR.

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Tanti spunti ci ha fornito la giornata di Serie A: VAR, errori e il derby. Ho avuto la fortuna di vedere il derby e mi sono divertito vedendo straniti i tifosi interisti per il primo tempo imbarazzante. Ma poi il calcio sa emozionare e stupire e in due minuti i due gol hanno ribaltato le sorti della partita. Partita corretta e all’insegna del divertimento. 

Juve, secondo stop di fila. Sarri è realmente da Juve?

La Juventus ha strutturato la campagna acquisti e poi ha confermato l’allenatore…. di solito si fa il contrario. Per questo non credo che vedremo mai questo bellissimo gioco perchè Sarri è legato ai risultati. Se dovesse ottenere risultati stratosferici, magari avrebbe la possibilità di costruire la sua squadra per il suo gioco. 

La domenica succede sempre qualcosa che non funziona, gli incontri dovrebbero servire a spiegare bene il suo funzionamento Con Il Parma: bene sul fuorigioco, sul gol/non gol, sui falli di mano che in linea di massima vengono revisionati quasi tutti. A Parma ci sono due contrasti: perché oggi si lascia all’arbitro la priorità di valutarli. Ma se l’arbitro valuta male? Per intervenire sempre sugli errori occorre limitare il VAR. Ad esempio a Napoli prima della simulazione di Milik c’era lo sgambetto, ma l’arbitro non è andato a vedere. L’arbitro può sbagliare e il VAR crea un’alta aspettativa perché la tecnologia è stata messa a garanzia della revisione degli errori. Come è accaduto nella partita tra Verona e Juventus sul fuorigioco e sul rigore non dato: due episodi che sono stati.

Parliamo del fallo su Milik: ha accentuato la caduta ma chiunque abbia visto l’episodio lo ha giudicato da rigore.

Due considerazioni veloci e poi mi esprimerò sull’elenco dei torti arbitrali. L’attaccante fa il suo mestiere: ha una conduzione della palla e il difensore cerca di contrastare. Se il pallone passa e il contrasto va sul piede, in questa prima fase è chiaro che c’è uno sgambetto punibile col rigore. Nella fase successiva, Milik accentua la caduta. C’è da dire che se il giocatore accentua la caduta però  c’è anche il fallo, l’atteggiamento dell’arbitro è: punire il fallo e richiamare il giocatore.  Questo per comunicare al giocatore che non c’è bisogno di accentuare. Detto questo dal campo perde lo sgambetto ma vede il tuffo del giocatore, quindi lui è convinto dalla situazione di campo. Fischia e indica il calcio di punizione diretto, quindi la simulazione. Lui parte convinto di aver percepito la simulazione, arriva col giallo e ammonisce. Ora, sui contrasti e sulle valutazioni il VAR fa fatica ad intervenire.

In questo caso però siccome c’è un grave ed evidente errore, perchè la sequenza ha portato ad una situazione di campo che ha perso lo sgambetto. E’ meglio smentirsi, andare al VAR e prendere la decisione giusta o è meglio mantenere lo status di arbitro di campo che ha deciso e non vuole essere prevaricato?

Io preferire andare a fare la verifica. Che poi se tu sei convinto che quello è un tuffo puoi anche rimanere della tua idea e confermare la simulazione. Visto che si ha a disposizione un mezzo tecnologico, perchè non andare a fare la verifica e nel caso decidere?

Alla fine la sua decisione è stata smentita dai fotogrammi assolutamente chiari. La decisione giusta sarebbe stata concedere il calcio di rigore e richiamare Milik per aver accentuato il tuffo.Andare a rivedere al VAR, dà maggiore credibilità al tuo operato. La mission del VAR non va dimenticata: Cercare di non fare errori che pregiudichino il risultato della gara. E questo è un errore che a mio avviso pregiudica il risultato della gara. 

Alla fine l’arbitro è stato fermato per un turno ma Milik ha comunque ricevuto una multa per simulazione. Evidentemente il designatore ha dato la lettura che abbiamo dato noi. Si può sbagliare. La multa a Milik è la logica conseguenza del rapporto di gara: lui ha visto la simulazione e l’ha scritto nel referto. In ogni caso questo atteggiamento è punito dal Giudice Sportivo con l’ammenda e l’ammonizione. Quando ero con Casarin si voleva introdurre la squalifica: se c’era il contatto andavi in diffida oppure se non c’era un contatto eri squalificato (prendendo 3 ammonizioni insieme). Quest’idea è durata solo il girone d’andata, a quello di ritorno: riunione, festa di Natale e cambiamento delle regole. Adesso quindi si viene ammoniti per simulazione e come aggravante c’è la multa. 

Però se Giua è stato fermato allora si ammette l’errore?

Se durante un’azione c’è un’ammonizione e il VAR interviene per definire l’azione, l’ammonizione resta. C’è un’incongruenza a livello di giustizia  ma rimane il referto dell’arbitro che ha certificato l’azione. Quindi un pezzo della parte tecnica è sul rapporto e il Giudice si basa su quello. Poi evidentemente quello che succede dopo, il fatto che l’arbitro venga fermato, non annulla il precedente. E’ la regola.

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