Il film di Kalidou Koulibaly: Dallo Stadium allo Stadium

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In pochi ricordano i loro nome, ma i Nerdlucks sono esattamente i personaggi giusti per provare a raccontare il momento che sta vivendo Kalidou Koulibaly. Salto nel tempo, 1996, il difensore senegalese ha appena 5 anni, e nelle sale cinematografiche di tutto il mondo viene proiettato per la prima volta «Space Jam», pellicola americana che ha come protagonisti i LooneyTunes e Michael Jordan. Ma non solo, ci sono anche i Nerdlucks, ovvero dei piccoli alieni che per battere Bugs Bunny e i suoi amici in una storica partita di basket, rubano il talento a 5 dei migliori giocatori della Nba di quegli anni.

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COME UN FILM

A veder giocare oggi Koulibaly, si ha davvero l’impressione che uno di quegli alieni cattivi abbia fatto la stessa cosa 24 anni dopo la messa in onda del film campione di incassi. Sì, perché a giudica-re le prestazioni del centralone del Napoli. Quello di questa stagione sembra un lontanissimo parente dell’insuperabile difensore capace di mettersi in tasca i migliori attaccanti del mondo. Nonché di saltare più in alto di tutti, sfiorare il cielo dello Stadium di Torino e mettere paura alla Juventus con un gol da centravanti di razza, non esattamente la specialità della casa di un difensore centrale.

Dallo Stadium allo Stadium, però, la vita di Koulibaly si è diametralmente capovolta. Dal gol che ha fatto sognare una città intera nel 2018 a all‘autogol che l’ha gettata nello sconforto nel 2019. Dopo quella svirgolata all’ultimo secondo di Juve-Napoli di questa stagione, la vita di Kalidou è cambiata, in peggio.

LA PARABOLA

Tra errori e infortuni non è mai riuscito a entrare realmente in condizione, sia fisica che mentale. E a distanza oramai di 7 mesi non si può nemmeno più pensare che sia colpa della preparazione ritardata a causa degli impegni in coppa d’Africa. Quella di Koulibaly è un’annata storta, costellata di prestazioni negative, dove gli acuti si contano sulla punta delle dita di una mano. 

L’autorete contro la Juventus è stato forse il punto più basso, ma sarebbe sbagliato dimenticare lo scivolone – con conseguente infortunio che lo ha tenuto ai box fino a domenica – contro il Parma all’esordio di Gattuso in panchina. Poi il lungo stop e il rientro con il Lecce – che non ha l’attacco del Barcellona – tutt’altro che incoraggiante. Anche i tifosi hanno iniziato a mugugnare. «Se hai la testa altrove vai via», hanno commentato a gran voce sui social subito dopo il ko di domenica pomeriggio al San Paolo. Da idolo a capro espiatorio è un attimo, anche perché le prestazioni di KK sono state decisamente negative.

Molto al di sotto delle medie alle quali aveva abituato tutti. Insomma, le chiusure tempestive e spettacolari sono state rimpiazzate da errori in marcatura e letture ritardate, nulla a che fare con la perfezione rasentata negli anni scorsi. Come se davvero ci fosse lo zampino dei Nerdlucks di turno, capaci di sottrarre il talento a quello che secondo tutti era diventato uno dei migliori tre difensori al mondo. Contro l’Inter può riscattarsi, in uno stadio che nella passata stagione lo aveva visto vittima di cori razzisti così fastidiosi da innervosirlo a tal punto da portarlo all’espulsione. L’occasione migliore per puntare al riscatto. Manco fosse un film per davvero. Fonte: Il Mattino

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