Aronica: “Tutte le gare sono quelle della svolta, Gattuso è un motivatore”

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NAPOLI. Oggi per il Napoli inizia una nuova competizione. Allo Stadio San Paolo di Fuorigrotta andrà in scena Napoli-Perugia, per gli ottavi di finale di Coppa Italia. Una partita che non dovrebbe riservare sorprese, ma occorre mantenere l’attenzione sempre al massimo, soprattutto in un periodo tanto delicato come quello che affronta la squadra di Gattuso. Chi ha vinto una Coppa Italia negli ultimi anni a Napoli è Salvatore Aronica, tra i leader difensivi negli anni “mazzarriani”. Prima del Napoli in Coppa Italia.

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Che squadra dobbiamo aspettarci?

«Credo che Gattuso darà spazio a chi ha giocato meno, ma sempre con l’obiettivo di passare questo turno ed andare avanti, perché ad oggi è una delle competizioni che potrebbe far guadagnare l’Europa a fine stagione ».

Partita già scritta o Perugia avversario potenzialmente insidioso?

«Credo sia una partita che non lascerà spazio ad altri tipi di risultato, nel senso che il Napoli passerà il turno, non essendoci paragone tra le due squadre, sia a livello di organico che a livello tecnico e blasone societario».

Nel 2012 la Coppa Italia l’ha vinta con il Napoli. Che emozione è stata?

«Un’emozione grande, forte, perché battemmo la Juventus di Conte, che allora dominava il campionato italiano e alla vigilia tutti i pronostici erano bianconeri. Quindi aver raggiunto la finale ed averla vinta all’Olimpico in uno stadio gremito, è stata un’emozione incredibile. Ed il percorso è stato abbastanza travagliato, perché si giocava spesso infrasettimanale e con il campionato alle porte abbiamo cercato di gestire al meglio le energie, con Mazzarri che provava a schierare la migliore formazione al fine di arrivare fino in fondo ».

Questo Napoli può replicare quel successo?

«Credo di sì, perché qualitativamente come organico è superiore a quello di allora e penso sia quasi l’unico modo per accedere all’Europa League l’anno prossimo. Quindi per tanti motivi il Napoli dovrà giocare questa competizione alla morte, come se fosse l’ultima spiaggia».

Da cosa nasce il calo incredibile che ha avuto il Napoli quest’anno?

«Seguo da sempre le vicissitudini del Napoli, sono rimasto molto legato. Ci sono tanti fattori che vanno a far sì che gli ultimi sei mesi del 2019 non siano stati i migliori per Napoli ed il Calcio Napoli. I motivi vanno ricercati internamente ma credo che più o meno tutte le componenti abbiano sbagliato qualcosa. Dalla società all’allenatore, passando per i giocatori».

Quanto potrà dare Gattuso a questa squadra?

«È un motivatore, che ha finito di giocare da poco, quindi conosce bene le sensazioni, le voglie e i malumori all’interno di un gruppo. Ha allenato il Milan, ha disputato una carriera ottima da calciatore, quindi sicuramente con i suoi metodi, il suo carisma, può dare tanto a questa squadra, a patto che lo segua».

Dopo le sconfitte con Inter e Lazio, sabato arriverà la Fiorentina. Può essere la gara della svolta per il Napoli?

«Per ora tutte devono essere le gare della svolta, ogni partita può dare quel quid in più per cercare di passare ad un trend positivo. Già da oggi il Napoli deve raccogliere le energie per ottenere un risultato positivo che possa portare entusiasmo e serenità. Dopodiché testa al campionato, dove si affronterà una squadra che ha cambiato allenatore e secondo me ha avuto la svolta. Ci sarà da battagliare, perché la Fiorentina si difende bene e consente poco».

In chiave calciomercato il Napoli si sta muovendo nella giusta direzione?

«Società e allenatore sono al lavoro per decidere gli obiettivi e le dinamiche di mercato. I due acquisti sono frutto di richieste di Gattuso e la società si è fatta trovare pronta come negli ultimi anni per cerca di migliorare e aumentare numericamente l’organico. L’obiettivo è cercare di ottenere ciò che al Napoli manca».

Qual è il ricordo più bello che hai a Napoli sia dentro che fuori dal campo?

«La vittoria della Coppa Italia, il passaggio per arrivare agli Ottavi di Champions in quella cavalcata storica. Sicuramente sono stati due momenti molto belli, indescrivibili perché sono due ricordi che mi sono rimasti indelebili. Fuori dal campo ho trovato tanti grandi amici e più che altro la nascita di mia figlia che nacque, appunto, nel 2010 a Napoli ».

 

 

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