Orrico: “Un intervento di De Laurentiis ha sconvolto un po’ gli equilibri dello spogliatoio”

De Laurentiis è partito male già tempo fa dicendo che Mertens e Callejon non dovevano andare in Cina

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Ex allenatore e acuto osservatore del calcio italiano, Corrado Orrico, 79 anni, è un uomo senza peli sulla lingua, eccolo ai microfoni de Il Mattino:

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Che idea si è fatto su quello che sta succedendo a Napoli?
«Premessa doverosa: da qui, a quasi mille chilometri di distanza, è difficile giudicare perché so bene che certe cose si possono capire solo quando vivi da vicino lo spogliatoio».
E quindi?
«Per quello che sto vedendo da qui tutto quello che sta succedendo a Napoli va contro ogni logica».
Ovvero?
«La gestione della situazione mi sembra troppo grossolana da parte del presidente e in maniera inerme da parte dell’allenatore».
Cosa intende?
«Ancelotti è un allenatore di esperienza e di competenza, e pertanto ora mi colpisce la sua serenità. Lo vedo tropo sereno, forse non si rende conto di quello che sta succedendo alla squadra. La situazione è troppo negativa».
Cosa dovrebbe fare?
«Da buon capociurma dovrebbe entrare dentro ai problemi con la squadra e anche individualmente perché ci sono giocatori che non rendono al loro livello».
E poi?
«Ogni sua decisione pare presa per buttare benzina sul fuoco. Non può prendere le distanze dalla squadra perché sono due mesi che giocano male. Mi pare che si cerchino storie che non c’entrano nulla: il problema è di natura tecnico-tattica. Vedo errori grossolani da parte dei singoli, errori che mai si erano visti prima».
Ora la sua panchina traballa...
«Mi meraviglia molto che un allenatore bravo come Ancelotti sia finito anche lui in questo vortice. Non me lo aspettavo».
E come se ne esce?
«Carlo dovrà affrontarle con intelligenza ed esperienza la situazione, che evidentemente gli è sfuggita di mano. La cosa più chiara è la grande fragilità mentale da parte di tutti».
Anche dei giocatori?
«Certo, ma i giocatori sono gli ultimi da mettere sul banco degli imputati, perché vanno gestiti».
Facciamo un passo indietro: diceva anche delle responsabilità da parte del presidente.
«De Laurentiis è partito male già tempo fa dicendo che Mertens e Callejon non dovevano andare in Cina. È stato un intervento che per certi versi ha sconvolto un po’ gli equilibri dello spogliatoio».
Ma non solo...
«Prima lui e poi ora anche Ancelotti hanno iniziato ad accusare la squadra. Non ci si può aspettare che remino solo i calciatori. Tutti si devono assumere le proprie responsabilità. Tanto, peggio di così non può andare. E solo chi affonda può ripartire. Devono individuare cosa non va, ma devono farlo in fretta».
Come?
«Bisogna ancor di più serrare le fila. Bisogna parlare molto: società, allenatore e giocatori. Magari lasciando perdere tutti quelli che circolano attorno alla squadra».
Cosa farebbe se lei fosse al posto di De Laurentiis?
«Toglierei le multe».
Perché?
«Sarebbe un colpo di scena grosso e darebbe una bella dimostrazione di fiducia ai suoi giocatori. Per loro sarebbe uno choc, altro che ritiro. Sarebbe una bella mossa da parte di De Laurentiis, lui poi viene dal cinema che è un mondo simile a quello del calcio. Per quel che riguarda le bastonate, secondo me vanno date singolarmente ai giocatori che ritieni responsabili, non a tutta la squadra».
Altri problemi?
«Sicuramente il mercato. L’acquisto di Llorente che spiegazione ha? A parte il valore in sé del giocatore, il Napoli non aveva bisogno di attaccanti. Prendendolo, seppur a parametro zero, hai solo creato malcontento negli altri attaccanti in rosa».
Cosa serviva?
«Sicuramente un difensore».
Ma è arrivato Manolas?
«Non era il tipo di giocatore che occorreva al Napoli. Albiol era il cervello della difesa e al suo posto hanno messo un altro difensore con le stesse caratteristiche di Koulibaly. Manolas è la copia del senegalese. Il risultato è che ora manca il cervello difensivo che era rappresentato dallo spagnolo. Aveva una tale sapienza difensiva che organizzava il tutto». Fonte: Il Mattino

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