Mancini continuerà a puntare sul proprio tris d’assi

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TRIS D’ASSI

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Il tridente, sì. Perché in tal senso il Mancio è stato chiaro, fin quando ci sarà Lorenzo, la sua Nazionale giocherà con i tre davanti. Perché è quello il modulo che esalta le qualità del napoletano, unico nel suo genere: parte largo, si accentra e cerca la porta. Il ct vede in lui quei guizzi e quell’imprevedibilità fondamentali per spaccare le partite. Poi a fare gol ci possono pensare anche gli altri. Immobile e Belotti stanno vivendo entrambi un magic moment, ma nella testa di Mancini non posso coesistere (almeno non dal primo minuto), e allora ai lati dell’ariete centrale serve la rapidità di Insigne da una parte e di Chiesa (o Bernardeschi) dall’altra. Orsolini, infatti, è stato chiamato proprio per studiare da loro. L’esterno del Bologna è quello con le caratteristiche più simili a Lorenzo: gioca a destra con il piede invertito e va matto per il gol accentrandosi e tirando a giro. Insigne è un uomo importante nello scacchiere del ct che anche in queste settimane di difficoltà ha fatto sentire la sua vicinanza al giocatore. Non ha mai messo in discussione la sua chiamata per le prossime gare e gli ha fatto capire che i momenti duri arrivano per tutti e lui per primo ne ha vissuti tanti in carriera. Il ruolo di un ct è anche questo, stare vicino ai ragazzi non solo durante le lunghe giornate di ritiro a Coverciano, ma anche da lontano. Manco avesse un sesto senso, Mancini ha mandato il suo fedelissimo assistente Fausto Salsano a vedere dal vivo Napoli-Salisburgo, per far avere a Insigne (così come a Di Lorenzo e Meret, anche loro convocati dal ct) la presenza vicina da parte della Nazionale e del suo staff.

Fonte: Il Mattino

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