Da Hamsik a Insigne in molti sono stati vittime dei malviventi
L’episodio del furto che ha visto, suo malgrado, protagonista Allan non è l’unico. Purtroppo negli ultimi anni questi incresciosi episodi ai danni dei calciatori stanno aumentando, la crisi economica e la visibilità sempre più alta dei giocatori e delle loro ricchezze li ha resi obiettivi per i malintenzionati. Prima del centrocampista azzurro era toccato nel 2009 a Zalayeta che addirittura venne narcotizzato insieme alla sua famiglia, così come Cavani nel 2011 sfruttando la casa libera per il fatto che il Matador era impegnato con la Nazionale. Tant’è che dopo quell’episodio portò l’uruguaiano e la famiglia a traslocare da Lucrino a Napoli. Nel 2013 il difensore Fernandez, impegnato con i partenopei nella trasferta di Cagliari, subì il furto di un pc e di alcune maglie da gioco. Fino ad arrivare al caso un po’ più recente di Sepe che a giugno di quest’anno subì un furto, con la moglie che sui social pubblicò le foto della casa e un video dove si vedeva il ladro entrare in casa. Passando anche dal caso Behrami che si vide puntare una pistola e costretto a consegnare Rolex e automobile. Dopo quel caso la Direzione Distrettuale Antimafia, ascoltando il pentito Salvatore Russomagno, arrivò a capire che queste rapine venivano organizzate da gruppi di “tifosi” con l’intento di punire i giocatori azzurri. Nel 2016 toccò anche a Milik minacciato con la pistola al volto nel traffico, il polacco fu costretto a consegnare il Rolex. Anche se una delle vicende più controverse resta quella accaduta nel 2008 con Hamsik protagonista involontario, lo slovacco venne derubato del Rolex e di 25 mila euro ma il giorno dopo “ritrovò” l’orologio.