Il punto della situazione – di R. Muni: “I motivi della resa”

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Sette giorni fa, avevamo individuato nelle partite con Atalanta e Roma, due banchi di prova utili per capire le reali potenzialità del Napoli. Se contro la formazione orobica, gli azzurri avevano brillantemente superato il test, al di là del risultato finale, contro la squadra di Fonseca la prova è stata fallita. Eppure, sembra assurdo che i ragazzi di Carlo Ancelotti non siano stati in grado di ripetere, nella sfida dell’Olimpico, le buone cose fatte nel turno infrasettimanale. Ad incidere è stato soprattutto l’aspetto mentale, che ha mandato in corto circuito i meccanismi della squadra partenopea. Per lunghi tratti del primo tempo, la squadra è sembrata sfiduciata, disorientata. Qualcuno ritiene che gli strascichi polemici, che hanno fatto da epilogo al match con l’Atalanta, abbiano lasciato tossine mentali che, all’Olimpico, hanno influenzato la prestazione degli azzurri. In realtà, il Napoli ha dato davvero l’idea di essere una squadra sfiduciata, priva di mordente e senza grosse motivazioni. Questo crollo mentale è addirittura aumentato a seguito dell’ennesima svista arbitrale sfavorevole. Ci ha pensato l’ottimo Meret a porre rimedio al torto subito, neutralizzando il penalty di Kolarov. Incassato il secondo gol, la squadra di Ancelotti ha cominciato a giocare, dando persino l’illusione di poter riacciuffare il pareggio, nel finale, senza però riuscirvi. Troppo poco, oggettivamente, quello che il Napoli ha fatto vedere sul rettangolo di gioco, per poter ambire al vertice della classifica. Insigne e compagni dovranno fare quadrato attorno al proprio allenatore, già oggetto di pesanti critiche e, tutti insieme, tornare alla vittoria. Il turno infrasettimanale di Champions, potrebbe essere d’aiuto, in tal senso. In caso di vittoria contro il Salisburgo, il discorso qualificazione sarebbe virtualmente chiuso e un risultato del genere, in termini psicologici, sarebbe fondamentale anche in chiave campionato. Al momento, l’obiettivo degli azzurri in campionato, non può che essere il piazzamento Champions. Per ritrovarsi come squadra, il patron Aurelio De Laurentiis ha imposto il ritiro forzato. Restiamo perplessi sulla bontà di questa scelta, sarà il campo, come sempre, a dare tutte le risposte che cerchiamo.

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