ESCLUSIVA – Angelo e Antonio Riccio: “I fratelli Caruso? Sono per noi come una famiglia”

All'interno l'intervista ai fratelli di Alessandro Riccio

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Il calcio di oggi regala sogni che in poco tempo nessuno si aspettava che si potessero avversare. Uno di questi è la splendida favola di Alessandro Riccio che passa alla Juventus e ora si sta giocando il mondiale con l’Italia Under 17 in Brasile. Ilnapolionline.com ha intervistato i suoi fratelli Angelo e Antonio sul suo momento ma non solo.

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Quale scuola calcio avete iniziato a dare i primi calci e cosa vi occupate in questo momento?

Angelo e Antonio Riccio: “Noi come scuola calcio abbiamo iniziato a dare i primi calci allo Sport Village di Qualiano”.

Antonio Riccio: “Dopo aver militato nella squadra del Quarto, poi ho appeso le scarpette al chiodo ed ora lavoro”.

Angelo Riccio: “In questo momento sono istruttore della scuola calcio Sport Village di Qualiano”.

Angelo ti volevo chiedere che differenza hai notato tra il calcio giocato e il fare l’istruttore? “Devo dirti la verità, è stato bello essere stato calciatore, emozione unica, ora come ti ho detto prima sono istruttore di scuola calcio ed è per me un’esperienza comunque positiva. Allenare i ragazzini è un modo per farli crescere e dare il mio contributo”.

Parliamo di vostro fratello Alessandro che è passato alla Juventus ed ora in nazionale. Che cosa provate in questo momento per lui?

Antonio Riccio: “Dico che Alessandro è andato a giocare in un altro mondo, la Juventus che ha strutture, è molto organizzata e che lo sta facendo crescere. Dispiace che non possa farlo con la maglia del Napoli, però dico che lui ora sta coronando tanti sogni e sono felice per lui, anche se resterà un tifoso azzurro. Sulla nazionale dico che gli abbiamo fatto gli auguri e dopo il successo contro il Messico andrà agli ottavi, un altro grande traguardo”.

Angelo Riccio: “Ovviamente è un peccato che non giochi nel Napoli, lui è un tifoso dei colori sociali, però ha fatto una scelta ed ora è in Brasile a giocarsi il mondiale con l’Italia Under 17”.

Quanto è stato importante per vostro fratello avere incontrato sulla sua strada i fratelli Caruso?

Angelo e Antonio Riccio: “Per noi i fratelli Caruso sono una famiglia. Alessandro e tutti noi Riccio siamo contenti di aver incontrato Ciro, Antonio e Pino Caruso. Tutti hanno dato il loro contributo per la crescita professionale di Alessandro”.

Vorrei chiederti Angelo se hai avuto la possibilità di confrontarti con il responsabile del settore giovanile del Napoli Gianluca Grava? “Da quando sono istruttore al Village Sport, da un anno e mezzo, non ho avuto il piacere di incontrarlo, però gli faccio i complimenti per il lavoro che sta svolgendo nel Napoli. Si sta notando la crescita del vivaio azzurro e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. A mio avviso con una struttura fissa ci sarebbe un ulteriore salto di qualità per la società. Noi da altre parti, abbiamo visto proprio questo, impianti in grado di far crescere i ragazzi, però comunque il lavoro di Grava è positivo”.

Infine sul VAR Angelo che idea ti sei fatto nel post Napoli-Atalanta? “In linea generale è uno strumento che deve essere consultato, è un valido supporto per gli arbitri. In merito all’episodio della sfida del San Paolo, in quel momento se la palla fosse andata fuori si poteva consultare il VAR e prendere una decisione, difficile secondo me farlo a gioco fermo”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

 

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