Krol: “De Ligt mai visto uno così, Sarri non ha tradito, vincerà lo scudetto chi…”

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Ruud Krol è passato alla storia come il «difensore totale». Fenomeno tra i fenomeni di Ajax e Olanda che cambiarono il calcio negli anni Settanta, dal 1980 anche cuore di un Napoli che iniziava a sognare lo scudetto. Ma oggi è lui a fare i complimenti alla Juve e a Fabio Paratici per l’acquisto di Matthijs De Ligt: «L’hanno comprato? È fatta? Che affare per la Juve, questo sì che è un grande acquisto». 

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Ma 75 milioni per un difensore non sono troppi? 
«Per un difensore forse sì. Per De Ligt invece 75 milioni sono pure pochi, almeno secondo me. Tra qualche anno tutti si accorgeranno del grande investimento che ha fatto la Juventus. In futuro varrà tanti soldi in più, ha già dimostrato tanto e può migliorare ancora moltissimo. Sono convinto che possa diventare il più grande di tutti».

Sembra nata una nuova generazione di fenomeni in Olanda: quanto influisce il metodo Ajax?
«Tanto, ma va fatta una distinzione. A livello di crescita, a livello di squadra e individuale, la scuola dell’Ajax è unica, l’obiettivo è quello di creare almeno due giocatori per la prima squadra in ogni leva, poi ci sono dei gruppi particolarmente ricchi. Ma la formazione arriva fino a un certo punto, uno come De Ligt ha semplicemente qualcosa che gli altri non hanno». 

In che senso?
«De Ligt è speciale, ha qualità che non si imparano da nessuna parte. Sicuramente ogni singolo allenatore gli ha lasciato qualcosa, lui all’inizio ha lavorato con Barry Hulsoff (primo procuratore, ex difensore e compagno di Krol nell’Ajax e nell’Olanda, ndr) e questo gli è servito tantissimo. Ma, mi ripeto, De Ligt è speciale, l’ho capito subito quando da giovanissimo ha debuttato in Nazionale contro la Bulgaria, ha commesso un errore e poi è tornato a giocare come se niente fosse. Ha qualcosa dentro che gli altri non hanno, parlo di mentalità, di personalità. Davvero, De Ligt è speciale».

A chi assomiglia?
«Difficile dirlo. Forse perché non ho mai visto uno così forte alla sua età, secondo me è unico». 

Adesso la Juve, è la scelta giusta per lui? 
«Assolutamente sì, per un difensore giovane non c’è campionato migliore di quello italiano. Quando leggevo delle trattative con Psg, Manchester United o Barcellona ho sempre sperato potesse poi passare alla Juve, per il suo bene. Poi potrà lavorare con un maestro di calcio come Sarri, un grandissimo allenatore. E sono sicuro che De Ligt per personalità e mentalità sia il giocatore perfetto per il calcio di Sarri».

A proposito di Sarri, a Napoli lo definiscono un traditore…
«Non è giusto dire che sia un traditore. È un allenatore, un professionista. A Napoli ha fatto un grande lavoro, adesso lo attende una nuova sfida perché è molto diverso da Allegri».

Tornando a De Ligt, che consiglio gli darebbe?
«Gliene darei solo uno». 

Quale? 
«Gli direi di a imparare subito la lingua. Per tutto il resto non avrà problemi, ma per un difensore è troppo importante riuscire a comunicare in campo e in allenamento con i compagni, parlare l’italiano è fondamentale».

Juve, Napoli, Inter: chi vincerà il campionato? 
«Dipenderà molto da come andrà a finire il calciomercato. Il Napoli può provarci ma per capire se potrà puntare allo scudetto bisognerà vedere chi arriverà dal mercato. L’Inter ha preso Antonio Conte che è un grande allenatore, si sta avvicinando ma non mi sembra ancora pronta. Per ora la Juve è sempre più forte, lo era già prima ed è già riuscita a compiere acquisti importanti».  

Come De Ligt? 
«Sì, come De Ligt. Fidatevi, è speciale».  Fonte: Cds

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