Figli d’arte contro – Gianluca Maran, ne parla il padre

«Sono stato io a chiedergli se aveva piacere di entrare in questo mondo e lui ha accettato volentieri». È nata così, due stagioni fa, l’avventura di Gianluca Maran nel ruolo di match analyst sotto lo sguardo attento di papà Rolando che ha spiegato, ai microfoni di Sky Sport, come il figlio ha mosso i primi passi in questo nuovo mondo. «Gli vedevo delle attitudini e per questo gliel’ho chiesto». «Ricordo bene – le parole di Gianluca – quel momento che è stato molto emozionante e lo ringrazierò sempre per questo oltre che doverlo ringraziare per il suo ruolo di padre perché se ho questa educazione lo devo a lui e a mia madre». E anche a Cagliari il sodalizio è andato avanti con papà Rolando impegnato sul campo a impartire i suoi insegnamenti tattici alla squadra mentre Gianluca studia e analizza tutte le situazioni, ora aiutandosi anche con un drone che gli permette di seguire ogni seduta di lavoro da una visuale praticamente perfetta. E così una fetta della famiglia Maran è al lavoro quotidiano per il bene del Cagliari, con padre e figlio uniti non solo nel legame affettivo ma accomunati anche dalla professione. Calciatore per non tanto tempo, Gianluca è stato frenato dagli infortuni e allora ha puntato prima sul ruolo di tecnico per seguire le orme del padre, arrivando a conseguire il patentino Uefa B, per poi dedicarsi allo studio dei match. Classe 1994, tra pc e droni, il giovane Maran sta dando il suo contributo in attesa di capire cosa ne sarà del suo futuro. «Un consiglio? Essere te stesso e cercare di migliorare cercando di trovare sempre qualcosa che ti permetta di migliorare» le parole che tanti padri hanno rivolto ai loro figli. «Magari un giorno sarò un allenatore così come lo è lui» ha chiuso il cerchio il giovane Gianluca che continuerà fianco a fianco con suo padre per arrivare più in alto possibile. Fonte: CdS