Le visite, la firma, la fuga, il ritorno ed i gol; i 500 giorni di Amin Younes

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Visite mediche, firma sul quinquennale, pure un salto allo stadio per vedere Napoli-Bologna e poi, all’improvviso, la fuga….Ma è un giallo bello e buono, con Younes che ci mette del suo, va all’Ajax, fa il ribelle e l’11 marzo, durante la sfida con l’Heerenveen, sceglie l’ammutinamento e quando ten Hag lo spinge a scaldarsi per entrare a qualche minuto dalla fine, lui decide di starsene in panchina, lasciando dondolare il capo per esprimere il proprio no. E’ lì che finisce la sua esperienza: due settimane con la formazione giovanile, che precedono l’esclusione fino «al termine della stagione». Ma mica è finita qua: perché quando a luglio Younes arriva in ritiro, ci atterra con le stampelle, essendosi operato al tendine d’Achille della gamba sinistra, che cigola a lungo, lo fa disperare, l’avvicina e lo allontana dal Napoli che lo ha atteso, lo ha voluto e l’ha perdonato, perché ha sempre creduto in quel destro a giro che esplode, ricamando nell’aria, in Napoli-Udinese. Centoventitré minuti giocati e due gol segnati, uno ogni sessanta minuti circa: è l’ora di Younes… Fonte: CdS

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