Approfondimento – “Ce l’hanno tutti con me perchè sono piccolo e Insigne!”

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No, non è il caso di fare il Calimero, Lorenzo. O peggio ancora, di sentirsi tale. Dapprima rifiuti i microfoni di Sky, poi, giustamente, ti rendi conto che è sbagliato e ti presenti davanti alle telecamere. Ma sentenziare: “Vengo sempre criticato, sono l’unico ad essere preso di mira quando non segno o non faccio prestazioni all’ altezza” non ti fa onore. Non fa onore ad un calciatore di quasi 28 anni che non è più una promessa, non fa onore ad un patrimonio del calcio italiano, non fa onore al capitano del Napoli. Qual è il problema Lorenzo? Il Napoli appare svogliato in campionato, spesso superficiale e poco incisivo e non basta la poca mancanza di stimoli a giustificare il tutto. Occorre rispetto. Per la maglia che si indossa, per i tifosi, per se stessi e per chi si rappresenta. Tu non sei uno dei tanti. Tu sei Lorenzo Insigne, quello “di qualità”, quello che è al centro del progetto, da sempre. Ancelotti te lo ha dimostrato e lo ha ribadito appena giunto a Dimaro. Tu sei quello ambito dai top club e da te si pretende qualcosa di più. E’ il destino dei grandi. Allan deve recuperare palloni, Meret deve evitare che terminino oltre la fatidica linea, Fabian deve distribuire gioco e tu devi “inventare”, creare, risolvere. Ti piacerebbe essere uno dei tanti? Davvero? Nemo propheta in patria, nonostante l’amore di chi scrive per gli antichi e saggi latini, non c’entra. Come non c’entra il rigore sbagliato contro la Juve. E tu lo sai. “Sempre io, solo io…” ne sei sicuro? Arek Milik, reduce da due infortuni gravi, segna ad una media spaventosa e non mi pare gli venga, ahimè, risparmiato nulla. Si porta dietro dei giudizi poco lusinghieri da sempre. Vai a capire il perchè. Ha scelto il campo per dimostrare quanto vale. I momenti di stanca, l’ essere fuori forma, l’astinenza sotto porta, sono normali nell’ arco di un campionato, determinate affermazioni, no. Come è normale una panchina ogni tanto e qualche critica. Vuoi che ti venga riconosciuto il ruolo di leader? Fallo. Se poi i problemi sono altri, vedi le dichiarazioni rilasciate a Radio Kiss Kiss, allora Calimero non c’entra più. Vuoi che si parli del Napoli di Insigne? Prenditelo questo Napoli, allunga la mano e allarga le spalle. Non è il caso di sentirsi vittima, è il caso di sentirsi campione.

Factory della Comunicazione

a cura di Gabriella Calabrese

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