Approfondimento – di R. Muni: “Tutto perfetto…o quasi!”

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Il Salisburgo, squadra austriaca nell’orbita della Red Bull, non era un avversario semplice. Nella passata edizione dell’Europa League aveva sfiorato la storica finale, dopo aver eliminato la Lazio ed il Borussia Dortmund. Per avere ragione del toro rosso, occorreva un Napoli concentrato, rapido nel fraseggio per evitare il pressing asfissiante ed impenetrabile in difesa, per evitare i gol casalinghi dal valore doppio. La squadra di Carlo Ancelotti è riuscita in tutto: tra le mura amiche, si è costruita un vantaggio di tre gol, evitando di subirne. La classica serata perfetta, con i gol di Milik e Fabiàn Ruiz, oltre all’autogol del definitivo tre a zero, propiziato da un’azione di Mario Rui. Tante le note liete della serata, a cominciare proprio dal mancino portoghese che ha disputato una buona partita in entrambe le fasi. Anche Mertens e Callejón hanno brillato ed avrebbero meritato entrambi la gioia del gol che non solo avrebbe permesso agli azzurri di considerarsi virtualmente già qualificati, ma avrebbe concesso ai due calciatori di tornare ad assaporare il gusto del gol. Altra nota positiva riguarda il centrocampo plasmato dal tecnico di Reggiolo, con i quattro elementi, Callejón-Allan-Ruiz-Zielinski, che sembrano interagire come ingranaggi di un meccanismo perfetto. Tra gli eroi della serata c’è senza dubbio Alex Meret che con due interventi decisivi, negli scampoli finali della partita, ha evitato di compromettere la qualificazione. Chi aveva storto il naso per la cifra pagata la scorsa estate, si è dovuto ricredere di fronte a tanta classe. Non sono mancate le note stonate. Innanzitutto, le ammonizioni rimediate da Maksimovic e Koulibaly, entrambi diffidati e, pertanto, indisponibili per il return match di giovedì prossimo. Un piccolo grande neo in una serata perfetta. Carlo Ancelotti, si è detto fiducioso nella coppia che li sostituirà, dando così una preziosa iniezione di fiducia al giovane Luperto che, presumibilmente, farà coppia con Chiriches. Dove Ancelotti ha mostrato preoccupazione è per i minuti finali di sbandamento, quelli che potevano costare caro e che non dovranno ripetersi, in alcun modo, nella partita di ritorno. Alla luce dei risultati delle altre partite degli ottavi di Europa League, assume sempre più consistenza la candidatura del Napoli, insieme al Chelsea del comandante Maurizio Sarri, tra le squadre favorite per alzare al cielo la vecchia coppa Uefa. Carlo Ancelotti, che di successi continentali ne ha ottenuti non pochi, non l’ha mai vinta e la notte azzurra di Stoccarda è lontana trent’anni. Gli ingredienti ci sono tutti e la Napoli del pallone freme per vedere come andrà a finire.

Factory della Comunicazione

Riccardo Muni

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