Koulibaly, il K2, la montagna d’ebano, il gigante buono, il colosso. L’uomo che nel 2018 è svettato nel cielo di Torino, che ha fatto crescere la determinazione e limitato al quasi nulla gli errori, che ha imparato a risolvere nel migliore dei modi anche le situazioni difensive più complicate. Il punto fermo di Sarri, rimasto tale con Ancelotti, ha saltato per squalifica solo l’ultima partita contro il Bologna. Sempre in campo, quindi, sia in campionato che in Champions League e prestazioni di livello assoluto. Insuperabile, fortissimo di testa e veloce nei recuperi, un giocatore che si sta affinandosi sempre più anche in fase d’impostazione. Un gioiello, uno di quelli ambiti, uno destinato a fare sempre più, sia gola che differenza.Il modo di difendere tra Sarri e Ancelotti è leggermente mutato, ma Koulibaly è subito entrato in piena sintonia con le idee del nuovo allenatore dopo aver assimilato al meglio quelle del tecnico precedente. Una garanzia, insomma, l’uomo che conferisce grande sicurezza al reparto difensivo e che nel 2018 ha vissuto i suo anno migliore con la soddisfazione di giocare il Mondiale in Russia da titolare con il Senegal.
Il Mattino