Il punto della situazione -di R. Muni: “Scacco alla Dea”

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La partita di Bergamo era stata preceduta da un clima piuttosto ostile nei confronti della squadra azzurra. Lo svantaggio divenuto a doppia cifra nei confronti della Juve capolista e l’Inter che aveva raggiunto il Napoli al secondo posto, avevano scatenato i media che, troppo frettolosamente, avevano estromesso gli azzurri dalla lotta per lo scudetto, focalizzando l’attenzione ed i complimenti alle due squadre a strisce. Probabilmente nessuno di loro avrebbe scommesso un solo centesimo sul Napoli vincente in casa della dea. L’Atalanta, effettivamente, era (…e continua ad essere…) un avversario troppo ostico per chiunque, che sta attraversando un periodo di grande forma. Solo poche settimane fa, la squadra bergamasca aveva rifilato un poker proprio alla squadra di Luciano Spalletti. Il Napoli, reduce dal deludente pareggio casalingo contro il Chievo e dalle fatiche di coppa, aveva completato il quadro di un turno molto complicato. Carlo Ancelotti aveva predicato calma e mostrato sicurezza, forte di un gruppo di ragazzi di cui comincia a conoscere i pregi ed i difetti. Che si trattasse di una partita da giocare come se fosse un match di Champions non era solo un modo di Ancelotti per tenere alta la concentrazione della sua squadra. Era sincero Carlo e lo si è capito leggendo l’undici di partenza in cui figurava Maksimovic al posto di Hysaj, proprio come in Champions League. Tutto, quindi, sembrava remare contro il Napoli che, però, al primo affondo era già in vantaggio, scatenando i tanti tifosi presenti sugli spalti. Partita in discesa per il Napoli che, tuttavia, non è riuscito a capitalizzare le altre palle gol create nella prima frazione e che ha permesso alla squadra di Gasperini di rientrare in partita nel corso della ripresa. Ci è voluta una mossa tattica di Carlo Ancelotti per mettere sotto scacco la dea orobica. Una mossa che possiede un nome e un cognome: Arek Milik. Il centravanti polacco, con un bel gesto tecnico, ha ammutolito i tifosi di casa, dopo appena tre minuti dal suo ingresso su terreno di gioco, regalando i tre punti alla sua squadra. Proprio il gol del centravanti polacco è la notizia più bella che ci è giunta da Bergamo. Una risposta alle troppe critiche che tanti improvvisati del pallone avevano indirizzato a Milik, molto ingenerosamente. C’è grande soddisfazione sia tra i calciatori che tra i tifosi perché contro questa Atalanta non sarà facile per nessuno. Il pre partita era stato piuttosto infuocato. La volontà di Carlo Ancelotti di abbandonare il campo in caso di cori razzisti, il comunicato degli ultras nerazzurri che, in sostanza, rivendicava il sacrosanto diritto di tifare in ogni modo e le parole di Gasperini che, di fatto, difendevano l’indifendibile, avevano contribuito a rendere la vigilia del match sovraccarico di tensione. Sarà un caso che dagli spalti nessuno abbia invocato il Vesuvio? Se le parole di Ancelotti hanno avuto un peso determinante in ciò, non ci è dato di saperlo. Indubbiamente, dagli spalti non abbiamo udito i soliti cori razzisti, a riprova del fatto che se esiste un problema, il primo modo per affrontarlo è parlarne.

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Riccardo Muni
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