E. Schioppo (dif. Napoli femm.): “Un solo obiettivo la serie A in tre anni!”

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Il calcio femminile giocato a Napoli ha un nome: è quello di Emanuela Schioppo, 27enne terzino destro, «alla Zambrotta» dice lei, nato attaccante per poi trovarsi difensore con il vizio del gol, che oggi comincia la sua undicesima stagione con il Napoli calcio femminile targato Carpisa Yamamay. Cambiano i campionati, cambiano le denominazioni, cambiano allenatori e dirigenti ma capitan Schioppo, si fa trovare presente ogni anno che passa.

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Che stagione sarà? «L’obiettivo è uno e solo, non lo voglio dire per scaramanzia”

Vincere. «Esatto ma l’ha detto lei. Abbiamo costruito la squadra per puntare in alto. Dopo la riforma dei campionati giocheremo nel campionato di serie C. Speriamo subito nel colpo grosso e non solo. Vorremmo arrivare in serie A in tre anni».

Assieme a Juventus, Roma, Milan? «Sì, il nostro obiettivo è portare la squadra dove merita anche perché il movimento del calcio femminile sta crescendo».

A Napoli quanta attenzione c’è? «Purtroppo dobbiamo sempre essere trainati. Non c’è molto movimento. Speriamo che con le partite in tv, la nostra casa di allenamento bellissima e i risultati che spero conseguiremo, si possano fare grandi passi avanti».

Finalmente avete smesso di peregrinare? «Sì, ci alleniamo e giochiamo al Cus Napoli, è un posto bellissimo dove ci sono palestre, un campo attrezzato, quanto di meglio si può desiderare da una struttura sportiva».

Undici anni nella stessa formazione, cosa dice il capitano Schioppo alle nuove arrivate? «Faccio capire che siamo una grande famiglia, una seconda famiglia per ognuno di noi. Siamo qui per divertirci e tirare fuori del nostro meglio. Poi alla fine, se avremo dato il massimo, saremo contente dentro e fuori dal campo».

Un gruppo unito che si frequenta anche fuori? «Sì, spesso si va a cena e tutte gradiscono. Finora sono sempre state tutte molto contente della loro permanenza napoletana».

In squadra molte straniere, il centravanti brasiliano Milena De Paula, la colonia estone con le centrocampiste Eneli Kutter e Vlada Kubassova, gli attaccanti Lisette Tammik e Kristina Bannikova.

Che gruppo siete? «Molto unito e coeso. Ci frequentiamo in campo e fuori con l’obiettivo di fare il meglio possibile».

Rapporti con Aurelio De Laurentiis? «Magari. Nel calcio femminile Juve, Milan, Roma si stanno muovendo. Noi ci sentiamo emarginate».

Terzino destro alla Bruscolotti o alla Ferrara? «Alla Zambrotta. Anche lui, come me, nasce attaccante e diventa difensore. Mi piace costruire l’azione, saltare sulle palle inattive, viaggiare sulla fascia».

E al di fuori dal campo? «Sono laureata in scienze motorie con master in posturologia. Spero di entrare nel campo della riabilitazione. Intanto mi diverto a giocare al calcio allenando anche le bambine».

La Redazione 

 

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