Il Mattino – Enrico Castellacci: “L’infortunio di Meret? Il recupero dipende anche dall’aspetto psicologico del ragazzo”

L'ex medico sociale dell'Italia parla dell'infortunio del portiere del Napoli

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Quattordici anni di Nazionale dal 2004 al 2018, campione del mondo con l’Italia nel 2006, medico azzurro con Lippi (due volte), Donadoni, Prandelli e Ventura. Per il professor Enrico Castellacci, intervistato da “il Mattino”, non c’è alcun tipo di allarme sul recupero di Alex Meret. C’è solo da attendere. 

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Dall’11 luglio a oggi i tempi sono normali? «Direi di sì anche se, è d’obbligo dirlo, parlo senza aver avuto visione né del tipo di intervento, né delle radiografie. Il problema è quanto callo osseo si sta formando».

Si può aiutare o meno la formazione del callo osseo? «Dopo una frattura l’organismo reagisce producendo callo osseo. L’intervento di osteosintesi ha giustamente bloccato l’osso in modo che la guarigione possa essere la più anatomica possibile. Una volta che l’equipe medica pone il mezzo di sintesi, poi ci pensa madre natura a rendere la frattura stabile».

Tempi di recupero in situazioni normali? «La frattura del terzo medio dell’ulna sinistra è composta e questo è un aspetto positivo perché non bisogna ridurre l’ulna. L’intervento per un portiere, però, è un handicap notevole. Direi che due o tre mesi in cui deve rimanere bloccato sono nella norma». 

Il tutto gira attorno alla velocità della formazione del callo osseo? «Assolutamente sì. Lì interviene il singolo organismo. In qualcuno il processo è più veloce, in altri più tardivo, in altri ancora non si forma affatto ma si tratta di patologie che non sono certo il caso di Meret».

Quanto incide il fattore psicologico? «Molto. Il ragazzo deve avere la coscienza che la fisioterapia e il potenziamento muscolare sono fondamentali per riprendere la piena attività. E sentire la fiducia di tutti».

Totti ha raccontato di aver avuto la visita di Lippi in clinica che lo spronava a riprendersi presto per andare al Mondiale. «È un episodio che ho vissuto in prima persona. Marcello fu un grande, gli fece capire che tutta l’Italia lo aspettava, fu un atto di fiducia enorme».

Se lo aspetta anche da Meret?
«È la stessa carica che deve avere per recuperare dall’infortunio al 100%».

La Redazione

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