Il punto della situazione – di Riccardo Muni: “A fari spenti”

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Nove punti su dodici, con il calendario che la sorte (poca a dire il vero) ci ha riservato, sono un ottimo punto di partenza per la stagione in corso. La nota stonata rimane la pessima prestazione in casa della Sampdoria, pur con tutte le recriminazioni per un arbitraggio penalizzante. Mentre i fari di stampa e opinionisti sono tutti puntati sui primi due gol italiani di CR7 e sulle false partenze delle squadre posizionate avanti al Napoli, nelle varie griglie estive, la squadra di Carlo Ancelotti è venuta a capo di un’avversaria scorbutica e spigolosa, quella Fiorentina contro cui si era infranto il nostro sogno nel cuore. Il fatto che a rompere gli equilibri, spostando l’ago della bilancia dalla parte azzurra, sia stato Insigne, napoletano di Frattamaggiore, carica di altri significati la vittoria della nostra squadra del cuore. In effetti, la Fiorentina è tra le vittime preferite del Magnifico e l’ambiente viola ha accusato doppiamente il colpo. A tale proposito, ho trovato stucchevole il tentativo di polemizzare sull’appellativo Magnifico conferito al nostro Lorenzo. Trovo vergognoso che i cori razzisti della tifoseria gigliata siano passati pressoché sotto traccia. Quella di sabato pomeriggio è la vittoria di Ancelotti, bravo ancora una volta a far cambiare pelle alla sua squadra a partita in corso. Le indicazioni che la partita ha dato nascono tutte dalla filosofia del tecnico di Reggiolo. La prima riguarda capitan Hamsik in veste di regista che nel 4-4-2 ha goduto di maggiori spazi di manovra, potendo contare su una copertura più consistente dei compagni di reparto. La seconda nota positiva riguarda la difesa, in cui Maksimovic ha recitato il ruolo di protagonista. In realtà, la porta inviolata per la prima volta in stagione rappresenta, di per se, già una buona notizia. Altre indicazioni sono giunte dalla prima linea azzurra. Insigne più accentrato, vicino a Milik, rappresenta l’arma in più di questo Napoli (con buona pace di Ventura che lo ha mortificato nel ruolo assurdo di esterno di centrocampo); mentre Mertens centravanti, in un contesto di gioco diverso dal sarrismo, finisce per spegnersi e sparire dal gioco. Bravo Napoli e bravo mister Ancelotti, che a fari spenti si stanno riproponendo come seconda forza del campionato…mentre altrove sono ancora alla ricerca della novità che stenta ad arrivare.

Factory della Comunicazione

Riccardo Muni
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