L’approfondimento – Comandanti, geni e vecchi zii: chi va e chi viene

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A Napoli non si parla di altro che del nuovo centravanti che il Napoli deve (non può ma deve…e basta!) portare all’ombra del Vesuvio. Questa storia del bomber da 31 anni e di livello internazionale ha fatto scattare una vera e propria mania legata al ritorno di Edinson Cavani, il cui ritorno in azzurro rischierebbe di eguagliare i deliri dovuti all’ingaggio di Maradona. Tra uno scoop e la rivelazione di una notizia riservata (ossia, una contraddizione in termini) c’è chi ha persino ipotizzato una data per l’annuncio ufficiale del ritorno del Matador. In realtà, la verità cuoce sotto un braciere di cui solo i diretti interessati sono a conoscenza. Mentre Napoli sogna Cavani, c’è chi è andato, chi è appena arrivato e chi tornerà in altra veste. Maurizio Sarri, il Comandante che si è dovuto arrendere ad un passo appena dal famigerato palazzo da assaltare, è il nuovo allenatore del Chelsea, in sostituzione di un altro tecnico italiano, Antonio Conte. Impossibile non seguire con un occhio di riguardo le gesta dei blues e non augurare al tecnico nativo di Bagnoli le migliori fortune che meriterebbe tutte. Purtroppo, Aurelio De Laurentiis, nel commentare la notizia, ha dato una pessima prova di se criticando e punzecchiando un tecnico a cui tutta Napoli ha tributato solo applausi e ringraziamenti. Eh si, perché ci mancherà Sarri, ci mancheranno le sue battute ruvide, la sua schiettezza e il suo dimenarsi in tuta tra panchina e campo. Ci mancherà il suo gioco entusiasmante, il sarrismo che rimarrà una delle cose più belle che si sono viste negli ultimi anni. Peccato che solo don Aurè non se ne sia reso conto, forse accecato da un presunto tradimento che avrebbe meritato un chiarimento ed una energica stretta di mano tra gentiluomini. Tale, viceversa, è stato Maurizio Sarri che, dopo aver giurato amore eterno a Napoli ed alla sua gente, ha risposto alle critiche delaurentiane con uno schietto grazie per avergli permesso di essere approdato al Chelsea. L’abito non fa il monaco e non è sicuramente dalla tuta piuttosto che dal linguaggio non proprio ortodosso che si giudica il livello di signorilità delle persone. Sarri lo è sempre stato un signore e lo ha confermato anche oltre manica, battendo ai punti il suo ex datore di lavoro. Buona fortuna Comandante, te la meriti tutta! C’è chi è andato, dopo aver lasciato il segno e chi è arrivato lasciandolo subito: parlo del neo acquisto Fabian Ruiz che fin dalle prime battute del ritiro di Dimaro ha mostrato il suo consistente bagaglio di tecnica e colpi di classe. Qualcuno ha azzardato la definizione di genio per lui, forse in maniera prematura. Tuttavia, il fatto che al centrocampista spagnolo avessero messo gli occhi addosso le due grandi di Spagna, Real e Barca, è garanzia della bontà dell’acquisto estivo del nuovo Napoli. Se riuscirà a mantenere le premesse, ci sarà da divertirsi nel vederlo fraseggiare con capitan Hamsik, a cui Carlo Ancelotti ha appena consegnato le chiavi del centrocampo azzurro. Il rettangolo verde ci dirà, come sempre, la verità. Napoli, come detto, sogna il grande ritorno del Matador e, nel mentre, un altro ritorno si sta per concretizzare. Edy Reja, l’allenatore della rinascita partenopea, colui che ci ha riportati dalle periferie della terza categoria fino alla coppa Uefa attraverso l’Intertoto, è in procinto di ritornare nelle file societarie azzurre, con un ruolo che lo porterà ad occuparsi del settore giovanile. Il granitico tecnico friulano è un gradito ritorno, poiché attorno alla sua figura ruotano tantissimi ricordi di una doppia cavalcata dalla C alla A! Carlo Ancelotti sta plasmando il suo Napoli, partendo dalle solide basi poste da Maurizio Sarri: basi non solo tattiche ma anche, anzi soprattutto, umane. Il gruppo napoletano è eccellente ed il pluridecorato allenatore emiliano possiede tutte le doti umane per confermarne il legame indissolubile. Buon lavoro al gruppo, con l’auspicio che su questa torta già succulenta, la società sappia mettere la ciliegina giusta che la renderebbe irresistibile.

Factory della Comunicazione

Riccardo Muni

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