Benevento-Verona, De Zerbi consegna le chiavi del centrocampo a Cataldi

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Sembrano quasi volersi scambiare dei convenevoli Benevento e Verona prima della sfida del Vigorito. I giallorossi si disperano per le assenze di Sandro e Viola, i veneti si strappano i capelli dovendo rinunciare a Romulo e Valoti. Anche in tema di assenze datate il conto è pari: il Benevento ha D’Alessandro in fase di convalescenza, il Verona aspetta la guarigione di Cerci. De Zerbi e Pecchia devono fare di necessità virtù e BENEVENTOscegliere bene le loro pedine per una partita che non sembra proporre alternative né all’una né all’altra contendente. Sfida salvezza in un contesto di difficoltà estrema per entrambe, con speranze ridotte al lumicino per i padroni di casa, solo apparentemente più ampie per gli ospiti.
ASSENZE PESANTI. De Zerbi non vuole sentire ragioni, lui è abituato a parlare di chi va in campo, non degli assenti. «Nella nostra rosa solo due o tre giocatori sono insostituibili, gli altri grosso modo si equivalgono, anche se hanno caratteristiche diverse». Purtroppo uno degli insostituibili è proprio Sandro Raniere, il brasiliano dal gioco all’inglese, che deve fare i conti con le conseguenze del fallaccio non punito di Gagliardini. Lui ce l’ha messa tutta in questi giorni, ma il soleo, il muscolo che nasce dietro la tibia, è uno dei più delicati e non può essere trattato con leggerezza. Dunque, con Viola appiedato dalla squalifica, il Benevento si vede costretto a cambiare tutto l’assetto del centrocampo. De Zerbi allarga le braccia e la prende con filosofia: «Non giocano loro, giocheranno altri due». Non cambia l’obiettivo, che è quello di conquistare altri tre punti che possano alimentare quel sogno a cui tutti sono ancora aggrappati e a cui nessuno vuole rinunciare: «Cercheremo di vincere e di vivere un altro pomeriggio come quello di Crotone».
CATALDI IN POLE. Sono tre i centrocampisti in ballottaggio per colmare i vuoti lasciati da Sandro e Viola. Il ballottaggio è tra Cataldi, Memushaj e Del Pinto.danilo cataldi L’ex laziale è reduce da una settimana di emozioni forti: a cominciare dal fallo di rigore che Pairetto gli ha negato a San Siro, per andare alla convocazione di Di Biagio per la nuova Nazionale sperimentale. Un reinserimento deciso dopo tre settimane di stop per l’infortunio. L’azzurro deve avergli ridato il giusto entusiasmo dopo l’arrabbiatura dello spezzone di gara a San Siro. Ha sbraitato in campo, ha continuato a farlo negli spogliatoi, sottolineando che a parti invertite quel rigore sarebbe stato certamente concesso. Ma ora è il caso di non pensarci più: c’è il Verona da battere e bisogna farsi trovare pronti col fisico e con la testa. L’altro centrocampista dovrebbe essere l’albanese Memushaj, che sembrava essere stato accantonato. Ma De Zerbi ne ha sempre parlato bene: «Nelle gare vinte con Chievo e Sampdoria è stato tra i migliori». Dunque è pensabile che sia proprio lui ad affiancare al centro Cataldi e Djuricic, con l’ex laziale impiegabile come vertice basso nella posizione ricoperta in queste settimane da Sandro.
NOI CI SIAMO. I tifosi hanno risposto presente come sempre. E’ andata bene la promozione rivolta alle donne in vista della loro celebrazione (biglietto a 10 euro) e si va verso una quota complessiva di 3.000 biglietti venduti. Sommati al 7.763 abbonati, quota diecimila è stata già superata.

Corriere dello Sport

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