Benevento, il nuovo acquisto Tosca non vede l’ora di esordire

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Non capita di rado che alla base di una risalita ci sia una sconfitta. Il Benevento considera la sfida con il Napoli il primo passo sulla strada della salvezza. Certo, si tratta di un mattoncino virtuale, che ha però un significato straordinario per una squadra che ha bisogno di fare il pieno di autostima prima che di punti in classifica.
de-zerbiIL TECNICO. Roberto De Zerbi dice che dal derby si può ripartire per qualcosa di nuovo: «Abbiamo iniziato ad un velocità altissima, come piBenevento Calcioace a me. Peccato non aver sfruttato meglio quella partenza. Poi è ovvio che contro il Napoli non si può andare sempre alla stessa andatura». Il tecnico giallorosso sa bene che ogni partita è diversa dall’altra, ma da quella con gli azzurri vuole ripartire per sfidare la Roma all’Olimpico. «Ci proveremo, poi dipenderà molto dall’avversario. Ma il nostro modo di giocare resta sempre lo stesso, cercando di costruire da dietro e fare la partita». Spiega che per lui i moduli contano fino ad un certo punto, ma specifica che per un po’ di tempo ancora giocherà con la difesa a quattro. «Poi capiterà di dover far ricorso d un modulo diverso, ma cambierà poco in termini di idea di gioco». La squadra giallorossa resta un mezzo cantiere ed è facile prevedere che per schierare l’undici di partenza conterà molto lo stato fisico dei giallorossi, in particolar modo degli ultimi arrivati. In difesa scalpita Tosca, il mancino rumeno proveniente dal Betis di Siviglia. Chissà che il suo esordio non possa avvenire proprio all’Olimpico. Molto dipenderà dal grado di ambientamento con gli altri difensori, una cosa a cui tiene molto De Zerbi. 4-1-4-1, piuttosto che 4-3-3: l’assetto dovrebbe essere lo stesso di domenica, con una sorta di rombo a centrocampo, il cui vertice basso sarà ancora il brasiliano Sandro, uno che ha dato equilibrio e densità al gioco giallorosso. Il tecnico stravede per lui, gli ha persino consegnato la fascia di capitano: «Certe volte mi chiedo se davvero sono proprio io ad allenare un giocatore così forte. Non sarà ancora al cento per cento, ma a lui per fare la differenza basta anche stare solo al 40 per cento» Due centrocampisti al suo fianco: Cataldi non è al meglio, se recupera il posto è suo. Altrimenti c’è Memushaj che dà ampie garanzie. A sinistra Djuricic, il serbo che ha finalmente trovato se stesso in queste prime apparizioni in giallorosso. Poi l’attacco. Punte mobili, esterni rapidi, falsi nueve. Sembra il “caos organizzato” di Fascetti. Guilherme parte al centro, ma i movimenti sono continui e sincronizzati. Il compito è non dare punti di riferimento all’avversario.

Corriere dello Sport

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