Fernandes da Silva: “Mio figlio Bernardo al San Paolo in EL. Che emozione, ci giocai con Careca!”

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Il calcio è un affare di famiglia in casa Fernandes da Silva. Bernardo, poi, è un nome e una garanzia. Calciatore il papà, calciatore il figlio che oggi è il terzino del Lipsia. Bernardo senior, invece, è stato centrocampista del Bayern Monaco, ma sopratutto del Vasco da Gama e del San Paolo, dove ha giocato anche con Careca.
Quindi conosce già Napoli?
«Sì, ho giocato anche al San Paolo per la gara di addio al calcio di Careca».
Insomma, il Napoli era nel destino della sua famiglia.
«Assolutamente, anche perché ricordo che Ottavio Bianchi mi voleva portare in azzurro quando ero al San Paolo, ma il club non mi volle cedere e così il Napoli prese Alemao dall’Atletico Madrid».
Ci sarà per la sfida di Europa League contro la squadra di suo figlio?
«Certamente, non potrei mai perdere questa occasione. Non vedo l’ora di essere lì e mangiare anche una bella pizza».
E allora parliamo di questa partita: come è stato preso il sorteggio dal Lipsia?
«Non benissimo perché il Napoli forte, ma sarà bella lo stesso. Quando facevo il calciatore preferivo giocare con le forti».
Ma che squadra è il Lipsia?
«Hanno un gioco ben definito e una mentalità offensiva. Mi ricorda molto il Napoli come gioco, ed è per questo che sono convinto che saranno due grandi sfide. Anche perché in trasferta loro giocano come se fossero in casa: tutti all’attacco e via con lo spettacolo».
I giocatori da tenere d’occhio?
«Forsberg, Keita e Werner su tutti, ma hanno tanti giocatori importanti che rappresentano già un punto fermo per le rispettive nazionali».
E suo figlio come si trova?
«Molto bene. È arrivato un anno fa dal Salisburgo e si fa sempre trovare pronto quando l’allenatore lo chiama in causa».
Che tipo di giocatore è?
«Gioca a tutta fascia, senza preferenze di lato, ma sa fare bene entrambe le fasi di gioco».
È pronto per il Napoli?
«Per lui sarà una bella esperienza, anche se non dovesse giocare da titolare. Sopratutto la sfida del San Paolo, che è uno stadio mitico».
Che allenatore è Hasenhuttl?
«Molto intelligente e ne capisce molto di calcio. Sa leggere bene l’avversario e sono certo che diventerà un allenatore importante».
E cosa si dice del Napoli in Germania?
«È molto rispettato. Personalmente considero Sarri un grande allenatore e lo seguo dai tempi dell’Empoli. Anche in Brasile se ne parla molto bene».

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Che atmosfera ci sarà allo stadio di Lipsia per la gara di ritorno?
«I tedeschi sono tranquilli, non sono scalmanati come gli italiani o i brasiliani. Lo stadio è bello e l’atmosfera è calda, ma nulla a che fare con gli stadi italiani».
Cosa dice della società del Lipsia?
«Fantastica. Sono molto organizzati e fanno tutto nel modo migliore. Un modello che andrebbe copiato. Merito di Rangnik che è la testa pensante e ha creato il modello Lispia: un vero fenomeno. In 7 anni ha cambiato tutto».
In che senso?
«Non comprano nomi di grido, ma giocatori giovani sconosciuti che possono diventare importanti nel futuro. Un conto è comprare Benzema, un altro è prendere Bernardo o Keita».

Fonte: Il mattino

Foto Alamy

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