Il Mattino – E. Pecci: “Il Napoli? Ha una qualità che la rende diversa dalle altre”

L'ex calciatore di Torino e Napoli: "La Fiorentina vorrà cogliere l'attimo a Napoli"

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Il Mattino – E. Pecci: “Il Napoli? Ha una qualità che la rende diversa dalle altre”

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«Il Napoli deve stringere i denti, per la Fiorentina non poteva capitare momento migliore per affrontare gli azzurri». Eraldo Pecci, intervistato da “il Mattino”, sagace competente di calcio, conosce entrambe le piazze molto bene. Quattro stagioni e 138 gare con i viola, la prima annata di Maradona (1984-85) in riva al Golfo prima di andare via. La partita di oggi è anche la sua gara, visto che l’azzurro e il viola sono due dei suoi colori preferiti.

Pecci, che valore ha la sfida di oggi del San Paolo? «Importante, soprattutto per il Napoli, che sta vivendo un momento di flessione evidente. Sono proprio queste le gare più interessanti per capire il livello di squadra raggiunto. Da diversi anni il Napoli sta costruendo il suo presente, ovvero una competitività per provare a vincere qualcosa di rilevante. Tuttavia serve sempre un passo in avanti, perché quando le cose non girano bisogna provare a vincere lo stesso. Per la Fiorentina un test interessante dopo aver conquistato di recente un paio di buoni risultati».

Dopo due sconfitte consecutive – tra serie A e Champions – i tifosi azzurri devono essere preoccupati? «Non più di tanto, tuttavia la squadra è meno brillante e si nota. La forma è oggettivamente abbastanza bassa. Il problema è che l’undici di Sarri calcia poco in porta rispetto al suo trend, è meno pericoloso e credo sia una problematica collettiva. Certo, l’infortunio e la conseguente assenza di Insigne pesa molto, ancora di più secondo me la scarsa forma di Mertens e dello stesso Callejon. L’analisi giusta però riguarda l’intero gruppo, senza concentrarsi sui singoli calciatori».

Fondamentale, dunque, conquistare tre punti con la Fiorentina… «La differenza a livelli altissimi sta proprio nella capacità di vincere le partite nonostante le difficoltà. Il Manchester City, ad esempio, ora è meno brillante ma vince lo stesso negli ultimi minuti. Anche la Juve lo ha fatto: questione di mentalità e di abitudine al successo. La grandezza di una squadra sta nella capacità di leggere e capire i momenti sia all’interno dei campionati che nel corso di un singolo match, avere un po’ di fortuna e andarsela a cercare. Dettagli che però ti consentono di vincere i titoli».

Ritiene, in ogni caso, il Napoli in lotta ancora per il titolo? «Certo, ci mancherebbe. Insieme a Juve, Inter e Roma se la giocherà sino alla fine. Sono più o meno sullo stesso livello. La rosa del Napoli è leggermente meno forte delle altre ma la qualità del gioco e lo stare insieme sono valori aggiunti. Tanto di cappello, dunque, al Napoli per quanto fatto finora. È un campionato ancora tutto da scrivere, lo decideranno gli episodi».

Che Fiorentina vedremo al San Paolo? «In buone condizioni anche se sta giocando un campionato con un rendimento alterno. Col Napoli vorrà cogliere quel risultato di prestigio contro una delle prime in classifica, dal momento che ancora non è accaduto sinora. Di certo deve essere fiduciosa, perché affronta gli azzurri non proprio nel momento migliore e se trova lo spirito giusto può giocarsela con tutti, pur essendo un gradino sotto alle prime cinque».

Al Napoli piace Chiesa, a Pecci? «Oltre a Chiesa, che giustamente è gradito a tutti, occhio a Veretout, che ha buone qualità. Ci sono alcuni giovani interessanti. In ogni caso in serie A si giocano contemporaneamente diversi tipi di campionato: il Napoli è favorito, proprio perché partecipa a pieno titolo al campionato numero uno. In quello numero due la Fiorentina è tra le prime».

La Redazione

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