Milik fece dimenticare il Pipita, e ora può continuare la sua opera

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Era agosto quando Milik conobbe per la prima volta i compagni di squadra durante la festa dei novant’anni del Napoli al San Paolo: la stagione era sul punto di iniziare e l’esigenza di cancellare in fretta il ricordo di Higuain aleggiava pericolosa nell’aria come un ricordo doloroso (ma poi sappiamo come è andata a finire). Ci riuscì in fretta a far dimenticare Higuain, Milik. I tifosi non appena lo videro gli diedero il benvenuto con un boato nonostante la recente familiarità. Fu un applauso sulla fiducia praticamente e comunque la sensazione era che avrebbero applaudito in ogni caso solo per testimoniare, ancora una volta, la propria ira verso il pipita e la sua scelta di ripartire dalla Juventus. Ma Milik ripagò questo piccolo atto di fiducia dei tifosi: realizzò due doppiette con Milan e Dinamo Kiev, entrò subito nei meccanismi di gioco di Sarri e poi andò ko ad ottobre, durante una striscia positiva e un progresso sia al livello di gioco che di realizzazione, interrompendo una crescita rapida e straordinaria che gli avrebbe certamente permesso di realizzare, in prospettiva, oltre venti reti in maglia azzurra. Ha dovuto però accettare, invece, gli appena otto gol che la fortuna gli aveva concesso, piccole soddisfazioni alle quali si dovranno presto accostare nuovi score. La sensazione è che sia carico e pronto a dare del suo meglio, e lo farà senza l’assillo di scalzare Mertens, che, oltre ad essere ottimi compagni, hanno dimostrato di sapersi divertire insieme, uno di fianco all’altro. Speriamo quindi di vederli esultare spesso insieme nella stagione che verrà.

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Il Roma

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