L’editoriale di Auriemma: “Napoli, smarrimenti e amnesie la soluzione e’ in testa”

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Le riflessioni di Raffaele Auriemma

Factory della Comunicazione

“Viene da chiedersi: perché? Come mai il Napoli continua a palesare limiti di rendimento, soprattutto quando ha le partite in pugno contro formazioni di rango di gran lunga inferiore? E’ un mistero, probabilmente da aggiungere agli otto grandi enigmi della nostra esistenza, se una squadra riconosciuta nel globo terrestre tra le più divertenti e competitive, poi si smarrisca nei meandri di incomprensibili amnesie.  

Perplessita’ 

Domenica ad Empoli il Napoli ha giocato la sua 40esima partita stagionale e per l’ennesima volta ha rischiato di farsi rimontare in una sfida che, altre big, avrebbero incartato e congelato al termine di un primo tempo concluso con un netto e meritato vantaggio di 3-0. Possibile che non esista una soluzione? Possibile che per la 40esima volta la squadra di Sarri debba lasciare il campo di gioco con i tre punti in tasca, sì, ma lasciando dietro di sé la solita scia di perplessità? Eppure basterebbe leggere i numeri per capire che serviva da tempo un’inversione di tendenza e non solo la “cazzimma” così tanto reclamata da De Laurentiis.  

Lo dicono i NUMERI 

Il problema del Napoli è sempre il numero dei gol subiti, 50 in 40 partite sono davvero troppi per un club che ha la giusta ambizione di occupare le prime posizioni in serie A e frequentare con costanza la Champions League. Però, il dato sul quale la dirigenza e lo staff tecnico dovranno interrogarsi è quello relativo ai secondi tempi: la squadra azzurra subisce, nella seconda parte delle partite, il 72 per cento delle reti. Andando nello specifico, 14 delle 50 reti incassate da Reina, sono arrivate nei primi 45 minuti e tutte le altre (36), quando le formazioni rientrano in campo dopo l’intervallo.  

Una questione di TESTA 

E’ una questione di concentrazione, non c’è dubbio, se nei primi 15 minuti della ripresa la squadra di Sarri ha subìto lo stesso numero di reti di tutti i primi tempi, 14, ed è ancora più preoccupante riscontrare che dal 75’ al 90’, sono di più le reti subite (12) di quelle realizzate (8). E’ come se dagli spogliatoi, per disputare il secondo tempo, entrasse una squadra diversa da quella iniziale, con meno nerbo, meno tensione agonistica, quasi svogliata o scanzonata, vedendo le immagini dei calciatori, poco prima di rimettere piede in campo. Ci sono formazioni, come la Juventus, con calciatori che all’imbocco del campo di gioco si caricano a dismisura tra di loro, urlando “dai, dai, dai” come un mantra, dai leader conclamati ai carneadi di turno.  

Domenica ad Empoli, forse anche per la giornata calda, le immagini mostrate dalle telecamere dal tunnel poco prima che l’arbitro damato riportasse in campo le due contendenti, hanno trasmesso del Napoli una sensazione di svagataggine e di frettolosa convinzione che la vittoria fosse già in cassaforte. Questo è l’aspetto nervoso della vicenda, che non può essere curato solo con qualche dichiarazione “forte” resa a fine gara o dalla giustificazione di un orario che non sarebbe (chissà perché poi) nelle corde dei calciatori di Sarri.”

 

E una questione tattica

 

Oltre questo, ce n’è anche un altro di natura tattica e strategica, poche volte invocato, e che viene evidenziato dal numero dei gol su palla inattiva: 19, sia quelli realizzati (il 22 per cento) che quelli subiti (il 38 per cento). E’ un dato per niente in linea con quelli delle altre big della serie A. La Juventus, per esempio, ha segnato complessivamente 85 reti e ne ha incassate solo 28; su palle inattive ne ha realizzate 29 e subite soltanto 7. Bisogna riflettere molto su questi elementi statistici, perché non sempre gli errori sono frutto di scarsa esperienza dei calciatori, bensì di valutazione e strategici. Se non verranno evitate le solite reti che Reina è costretto a subire, come quelle sui calci piazzati per gli effetti della marcatura a zona, ogni eventuale e successivo sforzo sul mercato rischierebbe di essere vanificato”.

Fointe: CdS

 

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