Da Londra a Los Angeles, la protesta post Juventus-Napoli è mondiale

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L’indignazione corre sui social. È un filo rosso che lega i tifosi napoletani nel mondo con la rabbia della città all’ombra del Vesuvio. E così in soli 140 caratteri, quelli di Twitter, si può dar sfogo a tutta la propria amarezza. «Da Ceccarini a Valeri, la storia è sempre quella. #JuveInter #JuveNapoli #ForzaNapoliSempre #napulitanstateofmind» scrivono quelli del Napoli Club New York che hanno vissuto il match di Torino al «Ribalta Pizza» tra la 48ma e la 12ma. Sulla costa ovest non muta lo stato d’animo. Al Club Napoli di Los Angeles si risponde in spagnolo: «Pasan los años, pero la Juventus sigue robando los partidos. En el 1998 Juve-Inter penal claro sobre Ronaldo… el arbitro no lo ve sigue la acción y si concede un penal que no existe a favor de la juve… Igual a lo que pasó ayer en #JuveNapoli. La Juventus es el antifutbol el ejemplo claro de antideportivo». Il Club Napoli di Città del Messico se la prende con le esultanze di Higuain: «Io non capisco che soddisfazione può trovare un uomo a salire sul carrousel vincente della Juve e credere che lui sia l’artefice?». E poi un insulto. Quello in Svezia ricorda quanto disse il fratello di Higuain all’indomani di una sconfitta della Juve: «Se giochiamo senza arbitro possiamo vincere lo scudetto. Abbraccio tutti e forza Napoli sempre». Il Napoli Fans Club London fa ironia: «Va apprezzata l’onestà di Dybala, che dopo aver segnato il rigore ha fatto il gesto del passamontagna». Dal Napoli Club New Jersey un amarcord. Ossia una frase di De Laurentiis: «Questi 6 arbitri devono restare fermi a lungo #ADL twittata il 12 gennaio del 2015 all’indomani della vittoria dei bianconeri al San Paolo per 3-1. Il presidente del club partenopeo se la prende con gli arbitri, rei a suo avviso di non aver annullato per fuorigioco la rete del 2-1 di Caceres». Dà l’appuntamento al San Paolo il Napoli Club Bruxelles: «Iniziamo bene nel primo tempo, poi nel secondo entrano gli arbitri. Ci vediamo al San Paolo! Credici Napoli». Che retwitta la reazione di Lorenzo Tonelli: «È uno scandalo». Sul web circola anche la foto di Sarri con le manette con il volto del tecnico toscano al posto di quello di Mourinho. Foto scattata durante Inter-Sampdoria del 2010 dopo che l’arbitro Tagliavento aveva espulso Samuel e ammonito Cordoba successivamente espulso anche lui. Si sono gettati alle spalle Napoli-Juve quelli del Napoli club di Madrid. «Ormai è una partita andata – dicono – Pensiamo al Real. Alcuni di noi saranno presenti a Napoli ed altri come sempre al Pura Vida, per vedere la partita insieme. Siamo più ottimisti nel poter fare due goal al San Paolo, in quanto le due ultime uscite fuori casa del Madrid, Valencia e Villareral hanno lasciato a desiderare. In spagna si è parlato di Juve-Napoli. Il Mundo Deportivo ha parlato di furto, mentre Marca e As di rigori discutibili». La chiosa arriva dal Napoli club in Venezuela: «Un Clásico en #Italia. Así es muy difícil! Con el Tiempo nadie se acuerda -La impunidad de la Victoria |Solo queda Seguir Trabajando #FNS». Continuare a lavorare per risalire la china. Dalla Colombia, infine, gli auguri per il compleanno di Arkadiusz Milik che ringrazia il Club Napoli Colombia: «Grazie a tutti voi per vostri auguri di compleanno. Peccato ieri abbiamo perso, ma non è finita».

Factory della Comunicazione

Dai bambini ai professionisti, dagli sportivi alle associazioni, le voci di una tifoseria danneggiata e offesa. La Juventus ha lasciato ancora una volta il segno, il suo marchio indelebile di fabbrica: vittorie spesso poco chiare, come poco limpido è stato l’arbitraggio del romano Valeri. E mettiamoci pure la telecronaca Rai, a detta del club e dei suoi tifosi faziosa e per niente imparziale nella valutazione degli episodi decisivi. Sul tavolo del presidente della Fifa Infantino è arrivata la lettera di dieci bambini neoborbonici che si firmano Giammario, Luca, Mario, Sasy, Sofia, Bruno, Annachiara, Rita, Giorgio, Davide: «Amiamo il calcio e il Napoli ma da troppi anni tutte le squadre che giocano contro la Juventus sono vittime di torti. Anche durante la partita di martedì abbiamo assistito alle stesse scene e non tutto quello che è accaduto in campo è stato chiaro. Visto che la Juventus è stata al centro di altre inchieste giudiziarie nel calcio, ci chiediamo se non sia il caso di fare ulteriori indagini per verificare se gli arbitri sono realmente imparziali e se davvero possiamo continuare a credere in questo sport e nei suoi valori». Totonno Juliano, bandiera azzurra degli anni Settanta, non vuole parlare: «Di fronte a questi episodi ti passa la voglia». Un suo ex compagno di squadra, e amico, Enzo Montefusco spende qualche parolina in più: «La cosa che fa più rabbia è che in mezzo a certi discorsi troviamo sempre la Juventus. È così da una vita, purtroppo. Non possiamo nascondere i gravi errori difensivi che hanno contribuito alla sconfitta, il risultato però alla fine è stato deciso da due episodi a loro favore e a danno del Napoli». Oltre che di cause e di ricorsi, ieri in tribunale si parlava ovviamente della partita perché il palazzo di Giustizia è popolato da avvocati tifosi del Napoli. «Il danno è stato evidente ha sottolineato Armando Rossi, il presidente dell’avvocatura partenopea in appena quindici secondi siamo passati dal potenziale 2-2 al 3-1, che ovviamente fa cambiare lo scenario e le prospettive in vista della partita di ritorno. Ognuno è libero di pensarla come vuole ma non è possibile che in Italia in tutti i casi dubbi venga avvantaggiata sempre la Juventus». Pino Porzio, giocatore e allenatore vincitutto della pallanuoto napoletana, applaude in modo ironico alla forza dei bianconeri. «Tanto di cappello, sono i più forti a livello di squadra e di società. È chiaro che una gara è la sintesi di tanti fattori però sono gli episodi a determinare il risultato e difficilmente penalizzano la Juventus». Levata di scudi da parte di Carlo Claps, presidente di Aidacon consumatori: «Non mi soffermo sui torti arbitrali perché li considero di routine quando è coinvolta la Juventus. Però da semplice utente della televisione di Stato non si può trascurare la parzialità con la quale è stata gestita la telecronaca della partita. Sono stati sotto soltanto i meriti loro e i demeriti nostri, per non parlare della moviola imbavagliata. Potrei accettarlo da una pay-tv ma non dalla Rai, che resta pubblica e viene pagata da noi contribuenti: come associazione porteremo avanti azioni civili di protesta per poter usufruire di una tv pubblica più imparziale». Biagio Izzo ama il calcio giocato, non quello chiacchierato: «Basta con le solite polemiche, vorrei vedere sempre il mio Napoli a testa alta, più forte degli avversari e degli arbitri». Mimmo Di Francia, autore di molti testi resi poi celebri da Peppino Di Capri, lancia una provocazione: «Perché De Laurentiis il prossimo anno non iscrive la squadra al campionato inglese, spagnolo o tedesco? In Italia è impossibile competere contro chi ha uno strapotere economico e arbitrale, e che quindi deve vincere solo per diritto divino. E poi che fortuna questi juventini: in due partite ci hanno segnato cinque gol, due su rigore e tre frutto di errori della difesa, mentre le due reti del Napoli sono arrivate da azioni lineari e spettacolari». Luis Vinicio è una miniera di ricordi. «Quante volte ci hanno fregato quelli della Juventus, martedì non è stata la prima volta e purtroppo non sarà l’ultima. Buonafede o malafede non lo so, è certo però che Valeri ha penalizzato fortemente il Napoli».

La Redazione

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