Aurelio De Laurentiis: “Non andrò a Torino per solidarietà con i tifosi del Napoli”

Il presidente azzurro: "Gabbiadini? Ho grande fiducia nei suoi confronti"

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Sabato sera non si gioca una gara qualsiasi, soprattutto per i tifosi del Napoli, si giocherà la sfida contro la Juventus e come avversario ci sarà Gonzalo Higuain. Sulle frequenze di Radio Radio è intervenuto il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis sul momento della squadra e sul match contro i bianconeri.  “Higuain? Non c’è invidia nelle sue parole ma giusta considerazione per una squadra come il Napoli che, nonostante la perdita di un grande attaccante come Milik, resta pericolosa. C’è ricchezza della rosa considerando che su 27 elementi ce ne sono ancora 2 che non abbiamo ancora visto. Dico a Sarri di stare sereno e di far divertire la squadra ed il pubblico. La gente sente le prime 10 partite come se fossero le ultime. Questa è la cosa più importante: è sicuro che ce la giocheremo fino alla fine”.

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Ulteriori dichiarazioni vengono riportate dai colleghi di calciomercato.it: “Come lo saluterò? Non posso andare a Torino perché sono solidale con i tifosi che non sono stati ammessi e rispetto le decisioni delle autorità costituite. Fino a che non si riuscirà a combinare con intelligenza il rapporto tra sport e tifo non si va da nessuna parte. Con le restrizioni non si sono mai ottenute cose positive. I problemi vengono sempre rimandati, molto all’italiana. Gabbiadini? Ho grande fiducia in Gabbiadini, sennò lo avrei venduto anche perché ci hanno offerto cifre molto importanti. Gabbiadini ha tutta la stima della società e dell’allenatore. Non lo abbiamo neanche multato perché è sempre stato una persona rispettosa. Con il Crotone la partita si era incattivita, bisognerebbe stare sul posto e vivere la situazione direttamente: tutti noi possiamo reagire con uno scatto improvviso o imprevedibile a un’irruenza o a una maleducazione che ci viene rivolta. Immaginiamoci quando si gioca e si ha 20 anni e il sangue ribolle e tu corri a mille una reazione può partire meccanicamente. Per questo non ho voluto punire quel gesto, anche se è un gesto deprecabile e criticabile”.

La Redazione

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