Senza Higuain Sarri cambia e “fonda” la cooperativa del gol

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Non più tutti per uno ma uno per tutti. Muta la filosofia di Sarri e resta vincente: l’anno scorso il gioco verteva su Higuain, il finalizzatore di

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tutte le manovre, mentre nell’esordio stagionale contro il Nizza un po’ tutti sono arrivati al tiro. Il nuovo Napoli, che poi è il vecchio Napoli, dà segnali di vitalità e soprattutto mostra più soluzioni offensive proprio per sopperire all’assenza del Pipita. L’argentino con i suoi 36 gol contribuì in maniera elevatissima alle 80 reti in totale realizzate dal Napoli in campionato, quasi il cinquanta per cento. Adesso invece, a meno che non arrivi dal mercato un altro bomber alla Higuain (vedi Icardi) il contributo in termini di gol dovrà essere suddiviso su più interpreti e non solo attaccanti. Gli esterni d’assalto. Callejon e in maniera particolare Mertens, molto incisivi nell’esordio stagionale al San Paolo. Adesso tutti e due hanno ancora maggiori licenze d’offendere e cioè di puntare palla al piede verso la porta avversaria affidandosi quindi alle soluzioni personali. L’esempio lampante sul gol di Mertens, il belga è andato via palla al piede con la classica serpentina e invece di guardare al centro per l’assist o l’uno due con Higuain è andato dritto fino in fondo pescando con il destro dal limite il gol del raddoppio. Restano letali i tagli di Callejon, allo spagnolo è stato annullato un gol per fuorigioco, dopo un movimento perfetto dal centro verso l’esterno.

Kalidou Koulibaly

Difensori goleador. La doppietta di Koulibaly contro il Nizza è un altro chiaro segnale che i difensori stanno assimilando sempre più l’arte del gol, il primo lampo è stato quello di Albiol nell’amichevole contro il Trento. Reti dei difensori in proiezione offensiva da palla inattiva: Sarri lavora in maniera maniacale su quest’aspetto e stanno arrivando adesso concretamente i frutti. Koulibaly ha segnato il primo gol di testa su punizione calciata al bacio da Valdifiori inserendosi in maniera perfetta nel cuore dell’area del Nizza. Il difensore franco-senegalese ci ha poi provato sull’angolo calciato da Callejon, anticipato dal portiere francese, è stato caparbio nel crederci ancora realizzando con un tocco sotto misura. Anche il gol di Albiol contro il Trento è arrivato con un colpo di testa da calcio d’angolo di Callejon. Uno degli obiettivi di quest’anno è proprio quello di migliorare la percentuale realizzativa dei difensori, soprattutto dei centrali, caratteristica questa dell’Empoli di Sarri. Conoscenza degli schemi. Un anno di Sarri alle spalle si vede e si sente: una macchina perfetta contro il Nizza, meccanismi a memoria, lo sviluppo della manovra offensiva con buona continuità e la partecipazione da parte di tutti alla fase di non possesso, Albiol e Luperto gemelli

a cominciare dal contributo degli attaccanti nel pressing. Il Napoli gioca ad occhi chiusi, ognuno sa cosa fare e soprattutto il portatore di palla in fase d’impostazione ha sempre almeno due soluzioni di scarico: il gioco è fluido e la prerogativa di base è sempre quella della ricerca delle trame palla a terra a un tocco. Corsa e intensità. I tre gol del Napoli sono arrivati nei primi 25 minuti, quando cioè le gambe giravano a mille e di fiato ce n’era a sufficienza: corsa e intensità da campionato per metà primo tempo e Nizza alle corde. Il gioco di Sarri, infatti, presuppone sempre la velocità delle giocate, di teste e di gambe. Fondamentale il ruolo del playmaker: confortante la prova di Valdifiori, schierato nel primo tempo, ed incisivo con le sue giocate in verticale. Anche questa può essere una variante in più, senza la presenza al centro dell’attacco di Higuain, ecco perché in questo senso possono aumentare le chances di riconferma dell’ex empolese. Punto fermo ovviamente Jorginho, rilanciato l’anno scorso da Sarri fino al punto di risultare come rendimento uno dei migliori playmaker del campionato. Perfetto nel centrocampo a tre, con Allan e Hamsik a lati. Neanche a dirlo il capitano slovacco era e resta l’uomo chiave del Napoli, il catalizzatore del numero maggiore di palloni, l’unico veramente insostituibile.

Fonte: Il Mattino

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