Michele Landolfi: “Portiere, primo difensore, leader indiscusso e, a detta dell’ allenatore, suo vice: l’unicità e le mille sfaccettature di Pepe Reina, numero uno nella testa”

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“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi, poi ritornano”, in questa frase di una famosa canzone del cantautore Antonello Venditti, è rappresentato tutto l’amore e tutta l’unione che si è creata tra Pepe Reina e Napoli, sia come squadra che come città. La storia di questo calciatore con questa maglia è composta da due fasi, ovvero il suo primo anno con la casacca azzurra in cui venne acquistato in prestito dal Liverpool tra le perplessità di tanti, interrotto dall’anno di transizione al Bayern di Guardiola, e dal ritorno tanto atteso dal popolo napoletano nel luglio scorso in questo nuovo Napoli firmato Sarri. Reina fin dai primi giorni, ha subito ammirato Napoli, innamorandosene perdutamente, infatti ha riempito e continua a farlo i suoi profili social con innumerevoli messaggi d’amore proprio verso la città. Di questo portiere, si risalta poco, ma molto poco l’aspetto tecnico, perchè viene oscurato dal suo carisma che mette domenica dopo domenica sia in campo che nello spogliatoio. Lui è uno che anche a detta di Mister Sarri è considerato il vice-allenatore della squadra, che bacchetta i compagni quando c’è bisogno, che si prende le responsabilità prima da uomo che da calciatore quando raramente commette un errore, e soprattutto uno che oltre a difendere la porta in campo, difende anche la città, dando l’impressione di essere un napoletano nel cuore e nell’anima fin dalla nascita. Restando impressionato dall’ affetto dei tifosi durante il suo primo anno in azzurro (stagione 2013-2014), Pepe ha voluto fortemente il ritorno nella piazza napoletana dopo un anno al Bayern in cui ha giocato poco senza mai essere felice e con la testa diretta sempre verso il Vesuvio. Oggi è anche grazie a lui che il Napoli si trova nelle prime posizioni della classifica del campionato, perchè non dimentichiamoci che oltre ad essere il numero uno a livello carismatico, fa parte sicuramente dei primi cinque portieri più forti al mondo e soprattutto quando imposta l’azione con i suoi piedi precisi, è un piacere vederlo giocare.

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Pepe Reina 4
L’anno scorso, Reina è mancato come l’aria al Napoli di Benitez, che infatti, dava l’impressione di essere una squadra sempre alla ricerca di carattere e soprattutto di un leader che nei momenti di difficoltà prendesse la squadra per mano. Un altro aspetto positivo da non sottovalutare, è che la squadra azzurra, con la presenza di Reina tra i pali, ha anche acquistato tanta personalità e tanta esperienza, dato che ha sempre giocato in squadre di alto livello come Barcellona, Villarreal e Liverpool, e con gli inglesi, tra l’altro, ha anche disputato una finale di Champions nel 2007 contro il Milan, poi ha vinto, anche se non da protagonista, ben due Europei e un mondiale in Sudafrica nel 2010 con la Nazionale Spagnola. Ogni tifoso deve pensare ovviamente solo alla maglia della propria squadra, perchè i calciatori vanno e vengono, soprattutto oggi come oggi in cui il calcio è diventato quasi interamente un business, quindi si è persa anche la figura della bandiera, ma per Reina è difficile pensarla così, dato il suo attaccamento alla città, alla gente e soprattutto alla maglia azzurra di cui sembra essere davvero il primo tifoso, tra l’altro basta vederlo esultare quando gli azzurri vanno in gol per capire di che personaggio stiamo parlando.

A cura di Michele Landolfi

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