ESCLUSIVA ilnapolionline.com- Roberto Pedone, ex Grumese: “Abbiamo ottenuto il massimo. Sul mio futuro…”

Le dichiarazioni dell'ex coach della Grumese femminile

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E’ appena terminata un’altra stagione calcistica e, a margine, andiamo ad intervistare Roberto Pedone, ormai ex coach della Grumese femminile che milita nel campionato di Eccellenza campana, con la quale ha ottenuto un secondo posto, con quest’ultimo che, nelle ultime ore, ha ufficializzato la fine del rapporto col sodalizio campano.

 

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“Per quanto riguarda la Coppa di Eccellenza regionale, è stata una coincidenza sfortunata, perchè, secondo me, meritavamo di più. Non ci siamo accontentati di quella semifinale che poi è sembrata l’anticipo della finale e, resto soddisfatto, per come è andata. In campionato, vista la rosa, potevamo fare di più ma, tanti accadimenti non ci hanno favorito e, alcune responsabilità ce le portiamo dietro in quanto, alcune situazioni, potevamo evitare che nascessero ma, alla fine, siamo giunti secondi con grande soddisfazione perchè nessuno ci credeva e, con un colpo di coda, ci siamo piazzati, in maniera meritata, al secondo gradino, ai danni dell’Agorà che è giunta quarta. In un primo anno difficile di “restauro” di quelle che erano rimaste le ceneri della vecchia Grumese, con una rosa totalmente nuova e con tante giocatrici che ritornavano a giocare dopo molto tempo, seguendomi nel progetto e, quindi, mi sento orgoglioso del risultato. In verità, all’atto della mia firma, molte erano ancora scettiche ma, alla fine, abbiamo intavolato trattative col Presidente, col sottoscritto che, in quei mesi, ha ricoperto anche il ruolo di Direttore sportivo. Ho cercato un punto di incontro con le ragazze che si sono convinte, col Presidente che, fino alla fine, ha onorato i suoi impegni, fidandosi della programmazione tecnica che ha dato i suoi frutti. Dopo un periodo di stop, alcune ragazze sono rinate, invece, altre si sono impegnate, nonostante le molteplici difficoltà. Alla fine, tutte hanno avuto un minutaggio soddisfacente, con un crescita dimostrabile e valida che si è poi riscontrata sul campo con le prestazioni quando, più volte, c’è stato un turn-over non sempre obbligato ma, spesso, per scelta tecnica e per impegno profuso durante gli allenamenti, tale da creare una competizione interna tale da poter dare al sottoscritto, quel qualcosa in più settimana per settimana. Lo staff è stato quasi encomiabile perchè si può fare sempre di più: è stato un mix tra persone più esperte e tra chi era alla prima esperienza. C’è stata molta condivisone, unione, aggregazione ed entusiasmo; nonostante le pecche di uno staff preparato ma, come qualunque staff, non impeccabile, in quanto c’è sempre da migliorare, non ci possiamo lamentare, in quanto le ragazze hanno avuto un’attenzione di prim’ ordine nelle loro dinamiche personali, oltre che in quelle tecniche e tattiche. Sono pienamente soddisfatto e non posso fare altro che ringraziare tutti i facente parte dello staff che è stato al mio fianco per ottenere l’obiettivo.”

 

“Per quanto riguarda chi ha vinto il campionato, all’Abatese servirà l’esperienza per affrontare la C appena conquistata, riconfermando quelle ragazzine piene di fame ma affiancando almeno sette elementi di prim’ordine per salvarsi per poi, programmare la successiva per collocarsi nelle zone alte di classifica. Ci vorrà pazienza, perchè i risultati non arriveranno subito come è successo quest’anno in Eccellenza, con il loro cammino che è stato quasi impeccabile e, ovviamente, non si potrà gioire ogni domenica ma fa parte del gioco. Se si vuole affrontare un campionato più difficile, serve anche il coraggio di accettare qualche delusione, sulle quali lavorare per arrivare a grandi soddisfazioni. C’è molta qualità in rosa; per quanto riguarda la società, non conosco com’è composta e quali risorse abbia, augurandomi che un’altra realtà in Campania possa proseguire e non morire o fare brutte figure come la Vis Mediterranea (2 punti in B e poi ritiratasi), quando mancano programmazione alle spalle o si fanno passi più lunghi della gamba.”

 

“Ritornando alla Coppa, nel match di andata con l’Abatese, con la loro vittoria per 1-0 su rigore su fallo sfortunato di mano nostro causato da Musella, e il doppio confronto in Coppa che ci ha visto 1-0 fino al 94′ con poi il pareggio di Miroballo in casa nostra e il 2-2 in casa loro con la lotteria dei rigori sbagliati da noi in modo davvero sfortunato dalle mie calciatrici, nonostante le parate di Di Blasio, ci ha visto comunque come una formazione che, fino alla fine, ha detto la sua, facendo così come abbiamo potuto con la Grumese che, se avesse vinto con me il campionato, non sarebbe riuscita ad affrontare la C con quella rosa puntellando, quest’ultima, con nuovi elementi e tanto altro, magari, raccogliendo qualcosa di importante dando una mano alla società con un’ulteriore spinta, investendo in un campionato di categoria superiore. Non so se la società si sarebbe fatta trovare pronta ad affrontare una serie C ma, tanto, non se ne può parlare o ipotizzare o immaginare. La Grumese, qualora decida di scegliere una guida tecnica adeguata alle aspettative che il sottoscritto ha cercato di infondere, facendo capire che l’ambiente merita molto, probabilmente, la società potrà raccogliere qualcosa di importante l’anno prossimo, con un campionato avvincente, col possibile rientro dell’Agropoli, del Sant’Antonio Abate che, con sforzi economici, potrà puntare alla vetta, o l’anno del Baroncino che da due o tre stagioni consecutive ha raccolto un buon terzo posto o, infine, l’Agorà che potrebbe raggiunger le primissime posizioni, in un torneo equilibrato che si sta alzando di livello e col probabile avvento di una nuova categoria, quale la Promozione, con un aumento di concorrenza. Purtroppo, in Campania, il movimento è un pò diviso tra le persone che sono sempre allo stesso posto e quelle che non riescono ad emergere o che non hanno capacità anche di tipo programmatico di fare qualcosa di significativo. Servono contatti, canali giusti, con una carenza di strutture e tanti altri problemi. La Promozione potrebbe dare una spinta ma, potrebbe anche creare un’ulteriore spaccatura tra il livello di Eccellenza che si sta alzando e quello, per l’appunto, di una categoria inferiore ancora non pronta col numero di squadre per creare una competizione sufficiente ad affrontare una categoria superiore quale l’Eccellenza. Nonostante sia scettico, spero che il calcio in Campania vada avanti, sia per tradizione, sia per talento. Clamoroso che il Napoli Femminile si salvi ancora un volta per demeriti altrui e non per meriti propri ed è brutto, in quanto una società di una città importante come Napoli, dovrebbe avvalersi di persone più competenti nell’ambito, dove non c’è molta esperienza, manca l’interesse a coltivare il talento campano, ma c’è una programmazione annuale che si ripete ogni volta (1° luglio/30 giugno) e, ciò, non è positivo, in quanto si sperpera denaro e non si valorizza il settore giovanile. Inoltre, si ostenta quando si fa mezzo risultato buono o si fa quel poco che dovrebbe essere il minimo per quale riguarda una società di serie A. La Primavera del mio collega, mister Abbondanza, nonchè amico, è retrocessa in Primavera 2, ma non posso dare tutte le colpe all’allenatore che, sicuramente, avrà le sue responsabilità tecniche ma, la società, l’ha messo in serie difficoltà, con i migliori pezzi della rosa della Primavera, sono stati spesso chiamati anche soltanto per fare numero in prima squadra; altri, occasionalmente, andavano ad aiutare l’Under 17 e, ciò, fa capire che non si può fare cin due rose, tre campionati. Mi sento di dire che una responsabilità societaria c’è e che, da anni, dopo l’epoca un pò più florida Carlino-Palmieri, contraddistingue, negativamente, il Napoli Femminile come società che non riesce a programmare ma che gode soltanto di un nome e di una categoria (la serie A) e di quello che è il passato che è ancora riesce  creare un pò di rumor ed appeal nel marchio Napoli Femminile, in quanto si tratta di una prima squadra che milita in una categoria professionistica. Spesso, per il Napoli Femminile si trova l’attenuante della mancanza della società maschile a supporto: probabilmente, non avrebbe fatto male al Napoli una retrocessione in B già l’anno scorso per far capire alle persone come sarebbe dovuto essere affrontare un passo indietro, per poi farne due avanti in successione. E’ un’arma a doppio taglio restare in A e, ad oggi, si vanno ad affrontare colossi sempre più significativi, ovvero squadre professionistiche che hanno un peso politico importante e che hanno mezzi notevoli rispetto a società del Sud, così riuscendo a figurare molto meglio. Finchè il Napoli non riuscirà a programmare come si deve, a prescindere dagli investitori presenti o meno, non ci sarà un grande ritorno per il Napoli che, invece, potrebbe avere come icona del Sud nel calcio femminile.”

 

“In B, stagione grandiosa per il Parma con una rosa, sulla carta, inferiore a quella della Ternana, con le umbre che hanno rispettato i pronostici della vigilia, raccogliendo il grande lavoro del compianto Melillo, con coach Cincotta che ha preso in mano un’eredità pesante. Il Genoa ottiene la promozione in A, raccogliendo il passo falso del Bologna alla penultima giornata, con le tre promozioni in A che, non si vedevano da molti anni. Per le liguri, non sarà assolutamente facile affrontare la A con la rosa attuale ma stravolgendo, nella speranza di ottenere la salvezza, con il nuovo format di A. Il Parma, con le unghie e con i denti, potrebbe salvarsi, mentre la Ternana deve puntellare la già ottima rosa e creare le motivazioni valide per una calciatrice, nel raggiungere una città un pò meno grande, rispetto al panorama della serie A. Alla Ternana, c’è un’identità societaria valida e una solidità patrimoniale, programmando con la collega Isabella Cardone che è esperta e conosce bene il campionato, già come fece a Bari, con le umbre che, ai nastri di partenza, potrebbero rappresentare la sorpresa, un pò come il Sassuolo qualche stagione fa.”

 

“Attualmente, ci sono tre piste sulle quali lavorare, e valuterò la migliore decisione anche con i pareri importanti di chi si occupa della mia procura. Una pista riguarda il maschile e due il femminile: sono sempre più propenso a proseguire la mia attività da dodici anni nel femminile per esperienza maturata e da volere maturare, credendo fermamente nel movimento. Ci sono molte realtà che hanno bisogno soltanto di una quadra per lavorare al meglio e di trarre qualcosa da chi ha una passione sfrenata come il sottoscritto e che crede nel suo lavoro. Nei prossimi giorni, proseguirò nel limare qualche dettaglio e spero, il prima possibile, di chiudere con un club, per poi iniziare la fase estiva, focalizzando già l’attenzione per l’obiettivo stagionale prossimo e su quella che è la realtà che andrò a rappresentare con la massima professionalità e passione che mi contraddistingue. Nel femminile, purtroppo, la maggior parte, si riempie solo la bocca con promesse, riciclando la propria posizione per insuccesso nel calcio maschile, buttandosi nel femminile, come chi, per tendenza, si innamora, improvvisamente, di un calcio in cui non ha mai creduto. Sono abbastanza soddisfatto delle iniziative del femminile, ma ritengo che si possa fare di più al Sud. Rispetto a dieci anni fa, le cose sono cambiate positivamente ma, non basta, essendo indietro rispetto alle realtà del Nord.”

 

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