È il 22 aprile 2012. Antonio Conte siede sulla panchina della Juventus e, al suo primo anno da allenatore dei bianconeri e li ha già riportati a lottare per lo Scudetto.
Il testa a testa con il Milan è serrato, ma la ‘Vecchia Signora’ è davanti in classifica.
Quel giorno, nella 34ª giornata di campionato, la Juventus travolge la Roma con un netto 4-0, mentre il Milan inciampa a San Siro contro il Bologna, fermato sull’1-1.
A quattro giornate dalla fine, la classifica recita: Juventus 74, Milan 71.
Passa una settimana: Juve e Milan fanno il loro dovere, battendo rispettivamente Novara e Siena. Nulla cambia: Juventus 77, Milan 74.
Ma il 2 maggio 2012 succede qualcosa.
Il Milan vince senza affanni contro l’Atalanta, mentre la Juventus conduce di misura sul Lecce. Al minuto 85, però, la doccia fredda: palla persa da Buffon e goal Bertolacci. È 1-1. Il campionato si riapre.
Due giornate al termine, la classifica dice Juventus 78, Milan 77.
Se questo racconto vi suona familiare, non è un caso.
Il Napoli di Antonio Conte e l’Inter di Simone Inzaghi stanno percorrendo lo stesso identico cammino che, tredici anni fa, videro protagonisti la prima Juve di Conte e il Milan di Allegri.
Anche allora, un goal subito all’85’ rimise tutto in discussione.
Proprio come successo ieri agli azzurri con il goal di Vasquez.
Alla fine, quel campionato lo vinse Conte, con il Milan che crollò qualche giorno dopo nel derby con l’Inter perdendo 4-2, consegnando il titolo al tecnico leccese.
E allora, se è vero che la storia a volte si ripete, il Napoli può guardare al futuro con fiducia.
Conte sa cosa fare. Ci è già passato. E ne è uscito vincitore.
Napoli, il passato ti sorride. Il futuro…?
A cura di Guido Russo