A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Lecce-Napoli

Approfondimento su Lecce-Napoli

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Il Lecce nella scorsa settimana avrebbe voluto rinviare la sua partita a causa della scomparsa del suo fisioterapista Graziano Fiorita.

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Si è giocata ieri pomeriggio alle ore 18:00 presso lo stadio “Via del Mare” la gara tra il Lecce e il Napoli, valida per la trentacinquesima giornata di campionato. Sfida molto delicata da ambo le parti, con i giallorossi di mister Marco Giampaolo che dopo l’ottimo pareggio di Bergamo erano a caccia di altri punti salvezza. Nonostante alcune defezioni importanti in casa partenopea, Antonio Conte aveva richiamato tutti alla massima concentrazione nella conferenza stampa alla vigilia del match, dopo l’importantissima vittoria casalinga contro il Torino. In uno stadio che ha reso omaggio a un figlio di Lecce e in un clima surreale, è il Napoli a portare a casa i tre punti grazie alla rete di Raspadori.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • Lo stakanovista: in un giorno molto importante e particolarmente simbolico per il popolo italiano, c’è una sola persona che non ha guardato il calendario: il Procuratore della giustizia sportiva Giuseppe Chine’. Un vero stakanovista, in grado di chiudere rapidamente e all’italiana una vicenda molto pesante come quello relativo ai rapporti tra curva e tesserati di Inter e Milan. Tutti a chiedersi perché proprio il 1/05? In primis per consentire a Chalanoglu di saltare la gara casalinga col Verona (contro cui non avrebbe mai giocato neanche se fosse stato l’unico disponibile in rosa) e non la  successiva a Torino. In secondis perché le motivazioni non si sarebbero mai potute leggere prima delle quarantotto ore, dato che i giornali il giorno 2/05 non escono. Infine sembra davvero ridicola la pena, ricordiamo una giornata al calciatore turco e al suo allenatore e “addirittura” una multa per il vice presidente Javier Zanetti. Davvero una punizione esemplare per rendere sempre più credibile il calcio italiano. COMPLIMENTI!

 

  • L’unghia diversa: mercoledì sera, dopo la rete annullata a Mikytharian a Barcellona. abbiamo ascoltato da tutte le direzioni “nordiche” la voglia di cambiare la regola del fuorigioco (in Italia quel galantuomo di Gravina avrebbe potuto renderlo persino retroattivo). Gli stessi però, con l’onestà intellettuale di chi da sempre sa essere “forte coi deboli e debole coi forti”, non hanno fatto alcun cenno al fuorigioco di Lukaku a Lecce dopo due minuti sempre per una questione di millimetri. Ci sarà un fondo di verità se le agenzie internazionali ritengono che la stampa italiana sia parzialmente libera…

 

  • La nuova idea: a Lecce, causa qualche infortunio di troppo (PERO’ NON DITELO ALLA GAZZETTA!), il Napoli è partito con la difesa a quattro. Ma subito dopo il vantaggio su punizione di Raspadori, Conte ha deciso di cambiare qualcosa tatticamente. Si è abbassato tanto Lobotka (poi nella ripresa Gilmour) a fare il vero centrale tra i due braccetti Olivera e Rrhamani ed è scalato in posizione da mezzala di centrocampo capitan Di Lorenzo. Un vero e proprio 3-5-2, poi trasformatosi negli ultimi venti minuti in 5-3-2, che ha portato i partenopei ad abbassarsi tanto senza però rischiare quasi nulla.

 

  • La voglia di…storia: lo ha detto ieri Antonio Conte nel post gara di Lecce. L’obiettivo Champions è raggiunto (e anche il secondo posto ormai), ma se si vuole scrivere la storia dipende solo da noi. Non vale certamente il decimo posto questa squadra, ma neanche il quarto conquistato con cinque giornate d’anticipo. Ora servono ancora tre passi tostissimi per trasformarsi da  grande squadra a leggenda e regalare un sogno alla città. Saranno otto giorni lunghissimi e logoranti per tutti i tifosi del Napoli, fino al fischio d’inizio della gara contro il Genoa domenica prossima alle 20:45. Per fortuna sulla panchina c’è qualcuno che più volte si è trovato a gestire questi momenti…

A mente fredda” è a cura di Marco Lepore

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