
L’INTERVISTA – Nando Orsi a Il Mattino: “Meret è il valore aggiunto di questo Napoli”
L’ex portiere ed opinionista Sky, Nando Orsi, ha parlato in un’intervista a Il Mattino, dove fra le altre cose sottolinea l’importanza di Alex Meret al Napoli. “Una palla che rimbalza c’è sempre nella vita di Nando Orsi. Anche se con gli anni sono un po’ cambiate le dimensioni. L’ex portiere della Lazio, infatti, è passato dall’essere protagonista in campo a soffrire fuori. Opinionista per Sky Sport, ma soprattutto papà di Carolina, una delle più forti giocatrici della nazionale italiana di padel.
«Prima le era la figlia di Nando Orsi, ora io sono diventato il papà di Carolina. Ma lo dico con il sorriso, ci ho fatto l’abitudine e ne sono contento».
«È una soddisfazione enorme e tutte le volte che posso vado a vedere le sue partite dal vivo».
«Me la prendo tantissimo quando perde o magari sbaglia un colpo che a me sembra facile. Ecco, diciamo che non so se è maggiore la rabbia quando perde e magari sbaglia qualcosa o se è l’emozione quando vince. Soffro troppo nel non vederla vincere. Da quando c’è lei ho iniziato a capire lo stato d’animo di mio padre quando in campo c’ero io».
«Non ho mai avuto paura di nessun giocatore. Ho giocato contro Socrates, Careca e Zico, tutti campionissimi, ma quando giocavo contro Maradona per me era quasi un incubo».
«Tutti gli altri campioni erano perfetti nel modo di eseguire il gesto, mentre con Diego non sapevi mai quello che ti poteva succedere. La grandezza del giocatore stava propria nella sua capacità di improvvisare cose che per lui non erano affatto improvvisate. Nella sua testa c’erano dieci soluzioni diverse, lui in una frazione di secondo le rimetteva in ordine e sceglieva sempre quella giusta».
«Ci mancherebbe. Posso raccontare un aneddoto un po’ personale?».
«A casa ho solo due fotografie di quando giocavo: una è quel mio esordio nel derby contro la Roma, l’altra è un’uscita alta con Diego. Per me sono i due momenti più significativi della mia carriera».
«È il valore aggiunto di questo Napoli e lo è sempre stato, al di là delle critiche. Alle volte essere una brava persona è un malus, invece mi sembra che abbia anche una grande personalità. Quest’anno sta facendo una parata importante a partita. Gli errori li fanno tutti. Per me è tra i migliori portieri italiani, secondo solo a Donnarumma».
«È completamente diverso a quando giocava. Lui e suo fratello Pippo conoscono tutti i calciatori dalla serie A alla serie D. Da giocatore era un giocherellone e non pensavo potesse diventare un allenatore così importante. Ha fatto la gavetta giusta».
«Conte è Conte. Mi piace il modo in cui si è imposto nel Napoli con autorità e ordine. I giocatori portano rispetto all’allenatore che è, al giocatore che è stato e alle vittorie che ha conquistato. Antonio è credibile e questo con i giocatori fa la differenza. È legittimato dalla società. Quando dice andiamo in guerra sportiva, mi gasa. Lo dice ai giornalisti ma i giocatori vengono coinvolti e così la squadra risponde».
«Vincere lo scudetto è difficile. Bisogna considerare anche il Napoli da dove arrivava».