Napoli, un Palazzo Reale e la sua “reale” storia d’amore!

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Nella maestosa Piazza del Plebiscito a Napoli è situato un grandissimo palazzo…Sì, proprio il Palazzo Reale di Napoli. Fu fondato per essere dimora del re di Spagna Filippo III d’Asburgo nell’anno 1600, per iniziativa del viceré Fernando Ruiz de Castro conte di Lemos e della vice regina Catarina Zuñiga y Sandoval. Il palazzo è visitabile tutt’oggi ed è una meta turistica nel cuore della città che attira gente da ogni dove. Ha un giardino incantevole, di cui una parte è sempre aperta al pubblico, con ingresso libero e che è frequentato non solo dai bambini che si godono l’ immenso spazio verde cittadino, ma anche da studenti universitari (e non) che lo popolano per poter studiare all’aria aperta e nel massimo della tranquillità. Per quelli, invece, che non vogliono farsi distrarre da cotanta bellezza è possibile accedere alla biblioteca nella quale sono custoditi volumi dal valore inestimabile. La biblioteca, fu aperta al pubblico ufficialmente il 13 gennaio 1804 e assunse il nome di Reale Biblioteca di Napoli. Nel 1816 divenne Reale Biblioteca Borbonica, per poi essere dichiarata Biblioteca Nazionale il 17 ottobre 1860. L’edificio, costruito su progetto dell’architetto Domenico Fontana, si estende su un’area di circa 26.000 metri quadrati ed è composto da cinque piani. Al suo interno si trovano più di 1200 stanze che ospitano alcune delle più importanti collezioni d’arte e di arredamento della città. E’ possibile visitare l’intero edificio  acquistando un biglietto che consente l’accesso alle stanze più importanti per i reali. Come tutti i palazzi storici anche il palazzo reale di Napoli è caratterizzato da svariate leggende. Impossibile elencarle tutte, ma non si può non parlare di quella legata a Carlo III di Borbone, il principe di Capua, fratello del Re di Napoli, Ferdinando II. Si narra che nel 1953 il Principe Carlo III si innamorasse di una turista irlandese, Penelope Smyth e, sebbene appartenenti a due ranghi sociali diversi, Carlo iniziasse a fare una corte serrata alla ragazza. Dopo pochi mesi addirittura chiese il permesso per il matrimonio al fratello, ma il consenso gli venne rifiutato. I due fratelli litigarono e, all’inizio di gennaio, Carlo decise di fuggire con la sua amata. Ferdinando fece recapitare una lettera al fratello nella quale gli chiedeva di restare in città, Carlo rifiutò e Ferdinando decise che nessun membro della famiglia reale avrebbe potuto lasciare il paese senza il suo consenso e che, da quel momento in poi, tutti i matrimoni sarebbero dovuti essere riconosciuti solo ed esclusivamente da lui, inoltre, chi fosse rimasto fuori dal paese per più di sei mesi, sarebbe stato privato dei suoi averi. Ferdinando non riconobbe mai il matrimonio di Carlo. Oggi si narra che il fantasma di Carlo si aggiri di notte per le stanze del castello per rivendicare ciò che non ha avuto in vita. Se si passa da Napoli, non si può non visitare il palazzo Reale. Entrandovi si ha la possibilità di passeggiare in una dimora storica al cui interno sono passati personaggi illustri. Ai più romantici basterà chiudere gli occhi per sentire la musica dei sontuosi balli di corte, magari trovandosi a volteggiando sulle note di un walzer…

 

Factory della Comunicazione

Ludovica Raja

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