A 1 Football Club, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Fabio Rossitto, ex centrocampista del Napoli dal 1997 al 1999, nonché ex giocatore e vice allenatore del Palermo: “Apprezzo tutto quello che fa Conte: vedo, partita per partita, una squadra che cresce. Prende campo, gioca bene. Non ha fatto fare un tiro in porta agli avversari, non è poco: significa che, tatticamente, l’ha preparata perfettamente. McTominay è un calciatore importante, di grande livello: messo in questo contesto, con la mentalità di Conte, può fare grandi cose. Sono acquisti mirati. Con l’atteggiamento giusto anche Lukaku tornerà ai suoi livelli. L’allenatore sa toccare le corde giuste per far rendere tutti i giocatori al meglio. Finalmente c’è il piacere di rivedere quel Napoli che ha stupito in Italia ed in Europa. A prescindere dal modulo, chiaramente: ogni squadra ha il suo abito. E, il Napoli, sotto quest’aspetto, credo sia più adatto ai tre a centrocampo. Anguissa lo vedo rinato, motivato, mi piace tanto. Un centrocampo a tre con tutti loro, è difficile da rinunciare. Sarà l’allenatore a scegliere di volta in volta. Per me, sarebbe un centrocampo perfetto. Conte è andato al Napoli non per passeggiare o per una qualificazione in Europa League. Sicuramente a fari spenti, ma cercherà di vincere. Nessuno lo dirà, perché dopo un’annata di sofferenza, non si devono fare proclami, ma sapendo quel che fa tutti i giorni per creare una macchina da guerra, ci proverà. Il Napoli, piano piano, arriverà in alto. La Coppa Italia deve essere un obiettivo. Tutti la snobbano all’inizio, poi ci tengono tutti. Ci devono mettere anima e cuore, potenzialmente possono andare fino in fondo sia in Coppa che in campionato. Per questo senso non c’è una priorità: il Napoli, in questo momento, per come lo vedo crescere, può ambire a qualsiasi cosa. Ha cominciato stentando, ma il lavoro di Antonio ti crea empatia, mentalità: diventa tutt’uno e solo lui sa creare quest’ambiente. Il Napoli, grazie a questo, giocherà sempre sfide di alto livello. Turnover? Credo di sì, è importante dare spazio alle cosiddette seconde linee: anche loro hanno bisogno di ruotare e di trovare il giusto spazio. Sarà l’allenatore a decidere come partire e, poi, quali cambi fare“.
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