A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Salernitana

Approfondimento su Napoli-Salernitana

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Il Napoli, dopo il successo sulla Salernitana, è pronto a volare in Arabia dove giovedì affronterà la Fiorentina in Supercoppa

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E’ arrivata in pieno recupero la sospirata vittoria interna del Napoli nel derby casalingo contro la Salernitana. I ragazzi di Walter Mazzarri hanno superato i cugini granata con un 2-1 in rimonta, aprendo al meglio il girone di ritorno del campionato di serie A dopo un’andata davvero deludente.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • Da “Franz” a “Juan”: nella settimana in cui il calcio da’ l’addio a una leggenda come Beckenbauer, anche la nostra redazione ci teneva a dargli l’ultimo saluto. Nel frattempo però al “Maradona” abbiamo dovuto assistere al 12’ del primo tempo a un‘ impostazione di gioco da parte di Juan Jesus “senza palla”. Purtroppo non si trattava di uno schema innovativo da parte del ragazzo, ma di una vera e propria amnesia calcistica. Anche ieri il brasiliano, verso il quale negli anni passati ho espresso ammirazione per la sua abnegazione, ha palesato dei limiti pazzeschi. Superfluo dire che Napoli e il Napoli meritino un difensore titolare degno del tricolore cucito sul petto. Ma non ditelo a De Laurentiis. Lui non ci sente.

 

  • Gli obiettivi al ribasso: in questi sei mesi a Napoli e’ andato tutto storto e si è sbagliato l’indicibile (tema toccato mille volte purtroppo). E questa caduta ha preso sempre più le sembianze di una pallina lanciata da una pista ripidissima verso una discesa senza fine. Si è così passati dalle velleità (per la verità solo del presidente) di andare in finale di Champions alla voglia di rivincere il tricolore. Dopo poche giornate tuttavia la squadra si era ormai già scucita dal petto lo scudetto e allora si è parlato prima di terzo posto e subito dopo almeno di entrare in zona Champions. Le ultime gare hanno fatto capire come anche l’ Europa minore quest’anno resterà molto difficile come traguardo. Personalmente da due/tre gare io penso esclusivamente a raggiungere una salvezza tranquilla (e i primi 45 minuti a dire il vero mi hanno inquietato ancora di più) per programmare rapidamente (E REALMENTE) il futuro. A un certo punto del derby di ieri si è palesato anche il dubbio che l’asticella delle aspettative andasse ancora ulteriormente abbassata. Già perché 430 minuti consecutivi senza riuscire a gridare la parola “ GOL” erano diventati qualcosa di più di un semplice film dell’orrore.

 

  • Il mistero: era il 23/05/2021 quando il Napoli guidato da Gennaro Gattuso, in caso di vittoria contro un Verona già salvo, avrebbe salutato il ritorno in Champions League. Eppure il buon Rino a sorpresa decise di schierare a centrocampo il “palo della luceBakayoko al posto del titolare inamovibile Diego Demme. E anche per quella scelta scriteriata la gara terminò sull’1-1 con i partenopei clamorosamente fuori dalle prime quattro. Quella gara segna un pochino l’uscita definitiva del centrocampista tedesco dai radar della prima squadra, con mister Spalletti che gli concederà solo le briciole per due anni. Anche in questa stagione prima Garcia e adesso Mazzarri non lo avevano praticamente mai incluso nelle rotazioni, escludendolo anche dalla lista Champions. Ieri, in una situazione di totale emergenza fisica e contrattuale (si veda il caso Zielinski), Demme è tornato a giocare una gara vera e a dare il suo contributo anche nell’occasione della rete decisiva di Rrhamani. Come sempre non esageriamo, nulla di trascendentale la sua prestazione, ma tanta professionalità e voglia di mettersi in gioco nonostante il contratto in scadenza a giugno. Cosa abbia condizionato e incrinato il rapporto tra il ragazzo e il Napoli resta un grandissimo mistero che forse un giorno Alberto Angela ci svelerà.

 

  • Il mercatino: poco dopo il pareggio casalingo prenatalizio col Monza, in conferenza stampa Aurelio De Laurentiis si era scusato coi tifosi preannunciando un mercato invernale importante. Ad oggi 14 gennaio l’unico innesto ufficiale si chiama Mazzocchi. E a dirla tutta i nomi che circolano non sembrano essere quelli in grado di raddrizzare la stagione. Allora comprare per comprare a mio avviso non serve a nulla. Il Napoli con questa vittoria blinda la salvezza (servono una decina di punti) e, non avendo la forza di lottare per l’Europa, può avere così il tempo di valutare serenamente le qualità dei ragazzi in rosa più giovani per capire se potranno far parte del Napoli del futuro. Comprare adesso senza aver bloccato il tecnico del prossimo anno per comprendere ad esempio con quale modulo giocherà sembra dannoso. Si possono certamente valutare dei prestiti senza obbligo di riscatto per rinfoltire una rosa ridotta ai minimi termini. Ma niente “vuoti a perdere”.

Articolo a cura di Marco Lepore

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