Dall’azzurro Napoli all’azzurro Italia: Zoff, Lippi, Spalletti, e tanti altri…..le loro storie

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Un colore con diverse tonalità che unisce due realtà diverse. Il Napoli e l’Italia, non hanno vissuto dei rapporti sempre idilliaci, dalla semifinale degli europei del 1968 vinta dall’Italia con la famosa monetina a danno dell’U.R.S.S., alla ben più famosa e romanzata semifinale nel mondiale del 1990 tra Italia e Argentina di Diego  Armando Maradona, decisa ai calci di rigore, dalla quale scaturirono infinite polemiche.

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Spesso il Napoli ha fornito dei giocatori alla nazionale, ma solo negli anni ’80 si potrebbe parlare di uno zoccolo duro partenopeo trapiantato in Nazionale, poi le convocazioni sono state estemporanee, con qualche giocatore in grado di vestire il doppio azzurro e qualcun altro che avrebbe meritato un’occasione in più, “vittima” di epoche piene di concorrenza o dell’ostracismo di alcuni commissari tecnici. Oltre ai giocatori ci sono anche degli allenatori transitati per Napoli, da giocatore e poi divenuti allenatore, sono stati precettati dalla federazione per guidare la nazionale.

DINO ZOFF – Il primo C.T., ex giocatore del Napoli, è il portiere friulano campione del mondo nel 1982. La storia di Zoff a Napoli è legata al quinquennio 1967-1972, totalizzando 143, subendo 110 reti. In Nazionale maggiore approda nel 1998, rimanendo in carica fino agli Europei del 2000 persi in finale contro la Francia, a Rotterdam, con il Golden Goal di D. Trezeguet. In seguito a delle polemiche scaturite da alcune affermazioni rese da Silvio Berlusconi, Dino Zoff si dimise dall’incarico di commissario tecnico.

MARCELLO LIPPI – La sua storia da allenatore del Napoli è legata solo ad un’unica stagione, l’ultima felice prima dell’inesorabile declino. La stagione di riferimento è quella del campionato di Serie A 1993-1994, culminata con la qualificazione in Coppa Uefa, vincendo l’ultima partita al Pino Zaccheria di Foggia con la rete decisiva di Paolo Di Canio. In Nazionale approderà nell’anno 2004, dopo l’esperienza fallimentare di Giovanni Trapattoni, gettando le basi per il futuro trionfo nel mondiale tedesco del 2006. Dopo aver lasciato l’incarico con la coppa appena sollevata, vi farà ritorno, nel 2008 quasi a furor di popolo, quando ormai il calcio italiano ha imboccato il viale del declino. Riuscirà comunque a portare l’Italia al mondiale sudafricano del 2010, uscendo da campioni in carica nella fase a gironi. Dopo il fallimento, dirà addio definitivo alla nazionale.

ROBERTO DONADONI – L’ex centrocampista del Milan, ha percorso il tratto inverso, prima è diventato commissario tecnico e poi allenatore del Napoli. L’esperienza in nazionale inizierà dopo il trionfo mondiale, portando i campioni del mondo agli europei di Austria e Svizzera, fino ai quarti, dove conosceranno l’eliminazione ad opera della Spagna ai calci di rigore. A Napoli approderà l’anno dopo gli europei, dopo 9 mesi di inattività, nel marzo del 2009, al posto dell’esonerato Edy Reja. Ma la sua avventura sarà di breve durata; dopo le restanti 11 partite di quel campionato, inizierà anche la nuova stagione, conoscendo l’esonero dopo 7 giornate nelle quali totalizzò 7 punti.

GIAMPIERO VENTURA – Il tecnico ligure è stato il primo allenatore dell’era Aurelio De Laurentiis, nella stagione 2004-2005. Pur avendo iniziato un campionato in condizioni di contingenza, non evita al futuro ct della nazionale, l’esonero nel febbraio del 2005, dopo il pareggio interno contro la Fermana per 1-1 e un mercato di riparazione importante. Assumerà l’incarico da commissario tecnico dell’Italia nel 2016, diventando celebre per il fallimento dovuto alla mancata qualificazione, dopo 60 anni, per il mondiale in Russia del 2018. Verrà esonerato dopo lo spareggio contro la Svezia, nel 2017.

LUCIANO SPALLETTI – La storia del tecnico di Certaldo è conosciuta ai più. Nelle ultime due stagioni è stato l’allenatore del Napoli, chiudendo al terzo posto nel 2021-2022, vincendo poi il campionato nel 2022-2023, dopo 33 anni di attesa. Al termine della stagione, si dimetterà dall’incarico e dopo due mesi, verrà contattato dalla federazione per diventare commissario tecnico della nazionale per raccogliere l’eredità di Roberto Mancini. Dopo i primi 4 mesi da CT, ha portato l’Italia agli europei tedeschi in programma la prossima estate.

 

A cura di Domenico Rusciano.

 

 

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