Focus – Recupero extralarge ogni 30 gare 1 in omaggio

0

Il maxirecupero c’è. E si vede. Sono bastate appena tre giornate per capire che le indicazioni arrivate prima del raduno degli arbitri a Cascia si sono rivelate veritiere. I numeri dicono che sono stati dati 85 minuti di recupero in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Praticamente una partita intera. E che ne ha beneficiato anche il gioco effettivo, passato da i 54’5” di media a partita delle prime tre giornate dello scorso campionato ai 56’45” di quest’anno, avvicinandosi a quei 60’ di gara vera che viene auspicata dai vertici del calcio mondiale. Insomma, se Gianluca Rocchi aveva provato a fare da pompiere nella prima conferenza ufficiale della stagione post-ritiro («Non abbiamo parlato di maxi-recuperi. Saranno congrui con il tempo perso») è stato smentito dai fatti.
 

Factory della Comunicazione

ECCEZIONI. Ovviamente non mancano le eccezioni. Ad esempio, non sempre più minuti di recupero corrispondono a più minuti di gioco effettivo, segno tangibile che se le squadre non hanno voglia di far rotolare il pallone, c’è poco da fare. Prendete, ad esempio, Verona-Roma, diretta da Daniele Doveri (un romano alla Roma per sdoganare anche il veto della preclusione cittadina, esperimento rivedibile al momento): l’arbitro (e presidente della sezione di Roma 1), al netto degli errori commessi, ha concesso 19 minuti di recupero, 6 nel primo tempo e 13 nella ripresa. Ebbene, la partita del Bentegodi risulta esser quella nella quale si è giocato di meno quest’anno, appena 47’25”, seconda solo a Empoli-Verona (gli scaligeri una costante, che sia un’indicazione?) diretta da Massimi, 46’08” ma con solo 9’ di recupero. Di contro, Atalanta-Monza (3ª giornata) è la terza gara dove si è giocato di più (62’09” di gioco effettivo) a fronte di soli 6 minuti di recupero. Le due gare che gli stanno sopra, Sassuolo-Atalanta (63’12”) e Lazio-Genoa (64’39”) hanno però recuperi a doppia cifra, rispettivamente 10’ (arbitro Marchetti) e 15’ (arbitro Marinelli).
PIU’ G IOCO. Ad aumentare non sono stati solo i minuti di recupero ma anche quelli del gioco effettivo: un’ora, 20 minuti e 15 secondi, ottanta minuti in più rispetto al gioco effettivo delle prime tre giornate di campionato dell’anno scorso. Quest’anno si è giocato di più durante la seconda giornata, che ha avuto una media di +3’41” a partita rispetto al 2022-23, mentre nell’ultimo turno, prima della sosta, la media è scesa a +1’48”. In totale, si è passati complessivamente dai 54’5” di media a gara dello scorso campionato al +56’45” di questo torneo. Insomma, il recupero extra large, che aveva fatto sgranare gli occhi durante i Mondiali in Qatar a dicembre 2022 e che si era insinuato anche nel nostro torneo a partire dalla seconda metà del campionato, adesso è diventato una realtà pressoché consolidata.

STRADA TRACCIATA. Perché, al di là delle dichiarazioni di Rocchi, la strada è stata tracciata e difficilmente si tornerà indietro. Anzi, è possibile che tutto diventi più che normale, anche vedere recuperi a doppia cifra, sempre più consueti sui campi della serie A. L’obiettivo è aumentare lo spettacolo, applicando le regole, come ha ricordato la scorsa settimana Pierluigi Collina, Gran Capo degli arbitri mondiali. Collina, rispondendo a Boban. « Per il benessere dei giocatori, recuperi così lunghi sono una tragedia perché si aggiungono 12, 13, 14 minuti alle partite. Nelle coppe europee non ci saranno maxi-recuperi e verranno osservate le consuete linee guida » aveva detto l’ Head of Football della Uefa , nominato da Ceferin. Subito era arrivata la risposta di Collina: « Calcolare in maniera accurata il tempo di recupero non influisce negativamente sulla salute dei giocatori, perché compensa il tempo perso, senza aggiungerne. Se una partita non ha perdite di tempo significative, non c’è bisogno di aggiungere altro recupero. La stragrande maggioranza del mondo del calcio è d’accordo. Le coppe europee? Nelle recenti partite di playoff la media del tempo di recupero concesso è stata di 10 minuti in Champions League, 9’12” in Europa League e 10’08” in Conference». L’Italia non fa difetto, al momento la nostra media è di 10,4 minuti di recupero a partita. Era scontato fosse così.

 

A cura di Edmondo Pinna (Cds)

 

 

 

 

 

 

 

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.