Su “Il Mattino” i consigli al Napoli del preparatore Albarella per ritrovare la massima brillantezza

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Eugenio Albarella, storico preparatore atletico di Zaccheroni, con il quale ha condiviso diverse esperienze dalla Juventus alla nazionale giapponese, analizza il momento del Napoli da un punto di vista atletico. «La sensazione che si percepisce dall’esterno è che il Napoli non è al massimo della brillantezza in questa fase coincisa con gli infortuni e sulla quale influisce il grande dispendio di energie nervose che si consuma in stagioni di vertice e per affrontare appuntamenti come un quarto di finale di Champions League».

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Quali difficoltà possono avere i calciatori di rientro dalle nazionali quando tornano nelle squadre di club?
«La sosta ha pesato per il Napoli non solo perché ha dovuto dare 16 calciatori alle varie nazionali ma anche perché ha dovuto gestire al rientro atleti che sono tornati da latitudini diverse e fusi diversi che non sono facili da smaltire rapidamente. E poi il fatto che qualche Nazionale era guidata un ct diverso rispetto a quello precedente ha determinato anche un dispendio di energie maggiore dal punto di vista nervoso perché ci si doveva adattare a nuove metodologie di lavoro sia atletiche che tattiche».
E gli infortuni quanto hanno pesato?
«Il Napoli ha ritrovato Osimhen per la sfida di ritorno di Champions League contro il Milan dopo aver giocato venti minuti della partita contro il Verona e svolto 2-3 allenamenti ad alta intensità con la squadra e quindi è normale che non poteva essere al massimo della condizione. Il lavoro che ha svolto nei giorni precedenti alla partita era più che altro di verifica delle sue condizioni e non poteva di certo forzare. Raspadori è tornato in campo dopo l’infortunio muscolare di febbraio e aveva bisogno di un po’ di tempo per ritrovare il ritmo gara e nel finale contro i rossoneri l’ho visto già in crescita».
Come ha visto il Napoli dal punto di vista atletico contro il Milan?
«Ho letto i dati della distanza di corsa tra Milan e Napoli e la differenza è minima. Il possesso palla non ha inciso come di solito nella metà campo avversaria e questo deve spiegarsi per più di un motivo, con la disposizione tattica più bassa e la fisicità dei rossoneri: sono questi i due aspetti che hanno sofferto di più gli azzurri nella partita di Champions League di martedì sera al Maradona».
E ora cosa occorre fare per tornare al top della condizione per le ultime otto gare di campionato?
«Si prosegue sempre secondo quanto fatto nel corso della stagione, anche se il Napoli adesso avrà nuovamente a disposizione la settimana tipo. La cosa più importante è alleggerire la mente, giocare con leggerezza queste partite che mancano al finale di stagione».
E qual è il modo migliore per farlo?
«Essere concentrati solo sull’evento immediato e non sull’obiettivo finale e questo diventa più difficile da fare e pesante da gestire proprio quando il traguardo si avvicina. Bisogna vivere solo il contesto del momento e cioè la prossima partita in programma senza pensare troppo avanti».

Fonte: Il Mattino

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