A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Empoli-Napoli

Approfondimento su Empoli-Napoli

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L’Empoli nello scorso turno di campionato era andato a un passo dal clamoroso successo esterno nel derby contro la Fiorentina.

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Si è giocata ieri pomeriggio alle ore 18 presso lo stadio “Carlo Castellani” di Empoli la sfida tra i padroni di casa e il Napoli, valida per la 24° giornata del campionato di serie A.  All’andata i ragazzi di Spalletti erano riusciti a imporsi, non senza difficoltà, per 2-0 grazie a un grande Lozano che è stato il vero protagonista del match (CLICCA QUI PER A MENTE FREDDA NAPOLI-EMPOLI). Alla fine ancora una volta e con identico punteggio dell’andata, i partenopei si sono imposti su un Empoli che non è riuscito a sfruttare la superiorità numerica negli ultimi trenta minuti.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • Il martello pneumatico: aveva parlato di “occhiali da fabbroSpalletti alla vigilia del match. Ma ci permettiamo di aggiungere che questa squadra, da tempo ormai, indossa anche caschetto di sicurezza e scarpe antinfortunistica per fare la sua gara. Già perché il Napoli visto ad Empoli ha dato l’ennesima prova di essere un vero e proprio martello pneumatico, costruendo gioco da destra a sinistra facendo toccare palla a praticamente tutti gli elementi. Gli avversari vengono sistematicamente soffocati come un boa con la sua preda e alla fine vanno fuori giri. Trenta minuti di inferiorità numerica per una sciocchezza di Mario Rui e ancora voglia di andare a caccia del tris. TANTA ROBA!!!

 

  • Il panchinaro senza veleno: e finalmente diamo la giusta copertina al fortissimo Amir Rrhamani, difensore kosovaro che in settimana ha compiuto ventinove anni. Eppure appena due anni fa mister Gattuso, la cui carriera dimostra quanto valide siano le sue idee calcistiche, gli preferiva sistematicamente il “turista” Manolas, bollando l’ex difensore centrale del Verona come non adeguato. Ma come dice il proverbio il tempo è sempre galantuomo e Rrhamani rimane uno degli esempi più belli di come alla lunga il duro lavoro paghi.

 

  • L’occhio di Lucio: qualcuno per tirare acqua al proprio mulino, ha provato a raccontare che l’allenatore non incide quasi nulla sui risultati della propria squadra. Provate a dirlo a Spalletti che dopo pochi minuti si è subito accorto che l’ Empoli era piazzata male sui calci d’angolo. Morale della favola? Le due reti dei partenopei nascono dalla bandierina e in una terza circostanza Kim colpisce una clamorosa traversa. Non so bene che posizione potrà mai occupare nel cuore dei tifosi (e neanche voglio saperlo ma per me altissima) del Napoli, ma sono certo che piu di qualcuno dovrebbe finalmente chiedergli scusa.

 

  • Le “voglie” di Victor: cosa possiamo dire di più su Osimhen? Aggiorniamo i suoi numeri, diciannovesimo gol in venti giornate, settima rete consecutiva in serie A (eguagliato  Ronaldo ma con minor celebrazione per via del diverso colore della maglia). Ironie a parte il nigeriano, che ieri avrebbe potuto segnare molto di più, sembra che periodicamente ami cambiare la modalità dei suoi gol. Se a inizio carriera in Italia puntava sulla velocità, da metà scorso anno ha iniziato a segnare a ripetizione di testa. Ora da qualche settimana la sua nuova  “voglia” e’ la zampata sotto porta. Ripetiamolo tutti insieme a voce alta: nella storia recente del Napoli questo ragazzo è inferiore (FORSE) solo a Higuain nell’anno dei record. I numeri però dicono anche che Osimhen ne segna davvero uno a partita per cui le sue reti sono molto più decisive.

 

  • L’ultimo tabù: a Empoli nello scorso campionato la gestione Spalletti toccò’ il punto più basso, col tecnico addirittura in discussione per la stagione successiva. Una rimonta incredibile in dieci minuti quella dei toscani che ha fatto arrabbiare tutti gli appassionati del Napoli (il sottoscritto per primo). Ma attenzione quella gara non ha per nulla inciso sulla lotta scudetto, andato via ben prima (con la Fiorentina per la precisione). Però è bello vedere come in meno di un anno si sia passati dal punto più basso al più alto. Si è preso Spalletti la sua personale e meritatissima rivincita, ma forse ancora di più Alex Meret, letteralmente insultato sui social (che vergogna certi commenti) dopo il suo errore. Se vogliamo continuare a cercare “indizi scudetto”, ad Empoli ne abbiamo trovati diversi. E forse l’Italia potrebbe non bastarci…

 

 

Articolo a cura di Marco Lepore

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