La capolista se ne va: è delirio al Maradona

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«LA CAPOLISTA SE NE VA» FESTA GRANDE AL MARADONA

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 Una notte storica, il Maradona in festa per una squadra magica che stritola la Juve e vola in fuga nella corsa scudetto. «La capolista se na va», cantano i tifosi azzurri. Allo stadio è festa grande: accompagnati con gli olè le azioni del Napoli nella ripresa quando il vantaggio diventa sempre più largo. «Respiravamo aria di serenità e di concentrazione e il mister l’ha preparata benissimo, siamo riusciti a fare tutto quello che aveva chiesto. Il pubblico è stato fantastico, l’abbiamo giocata tutti insieme questa partita», ha detto il capitano Di Lorenzo a Dazn aggiungendo «Questo deve darci forza per andare avanti in campionato, il merito è di Spalletti che ci mette sempre grande voglia nel preparare le gare e ci trasferisce forza per continuare al meglio e ha portato una mentalità vincente, ci spinge ad andare oltre le nostre qualità. Abbiamo tanti punti di vantaggio ma tutti sanno che non abbiamo fatto ancora niente”.
LA GIOIA DI DE LAURENTIIS
Uno spettacolo il Maradona illuminato sugli spalti dal pubblico che accompagna una squadra da sogni con cori e canti. Lo stadio è pieno sono in 51mila, c’è anche lo spicchio con 4mila tifosi bianconeri e i tifosi azzurri della tribuna salutano i rivali dopo la goleada. Si gode lo spettacolo in tribuna il presidente Aurelio De Laurentiis, seduto al fianco al Governatore della Campania Vincenzo De Luca. «Estasiato da una serata fantastica! Sarà impossibile dimenticare questa serata», il tweet del presidente azzurro.
LA FESTA AL MARADONA 
Il Napoli trascina il pubblico e i tifosi trascinano gli azzurri: l’atmosfera allo stadio è magica già nelle fasi che precedono il match. Tutti partecipano alla canzone dedicata a Maradona, si leva forte l’urlo «Diego, Diego», entusiasmo alle stelle con le squadre schierate a centrocampo prima del via mentre partono le note di O sole mio. Grande entusiasmo già all’esterno dello stadio con il pullman della squadra accolto con i fuochi d’artificio prima dell’ingresso nel sottopassaggio. E poi lo spettacolo finale con gli azzurri a festeggiare con la corsa sotto le due curve e poi anche sotto i distinti: il coro Osimhen-Osimhen sempre più idolo del Maradona con Kvarastkhelia e tutti gli altri azzurri sempre più amati dai tifosi. Caroselli e fuochi d’artificio dopo il fischio finale di Doveri anche in città.
LO STOP ALLE TRASFERTE
Prima del via sono stati sequestrati dalle forze d’ordine striscioni ad alcuni gruppi di tifosi all’ingresso in curva B perchè non erano autorizzati (facevano riferimento agli scontri agli scontri di domenica scorsa sull’autostrada tra ultrà del Napoli e della Roma). Intanto nuovi Daspo sono in arrivo con l’aggiunta di prescrizioni più pesanti, stop alle trasferte per un lungo periodo e la sperimentazione di nuove misure di sicurezza nelle partite a rischio. La stretta alle frange violente delle tifoserie è stata delineata: il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi – sulla base del dossier fornito dal Comitato di Analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive – sta lavorando alla misura del provvedimento che prevede il divieto di trasferta per i supporter di Roma e Napoli potrebbe essere di oltre un mese.
«Mi riservo di vedere i risultati del lavoro del comitato di analisi, ma non escludo provvedimenti», ha detto il titolare del Viminale dopo aver presieduto il Comitato per l’ordine e la sicurezza a Firenze. Di fronte alla possibilità di un lungo stop delle trasferte c’è però chi chiede misure ad hoc che non coinvolgano tutti i tifosi. «Mi augurerei che si penalizzassero quelli violenti, ma non i tanti sostenitori che seguono la squadra anche in trasferta e che ovviamente non hanno nulla a che fare con quei tifosi violenti», chiede il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

Fonte: Il Mattino

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