Allegri: “Più importante per loro che per noi. Agnelli? Il lavoro fatto parla per lui”

Le parole dell'allenatore della Juventus per presentare la sfida del Maradona

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Napoli-Juventus non è mai una partita come le altre, soprattutto a Napoli. Figuriamoci se in ballo c’è una grossa fetta di scudetto. Certo, Spalletti e Allegri giocano a nascondino e non vogliono dirlo apertamente, ma entrambi sanno benissimo l’importanza colossale di una sfida come quella di stasera al Maradona. L’intero girone d’andata a rincorrere, ora la Juventus è lì a giocarsi un posto nella lotta scudetto e una vittoria nello scontro diretto con il Napoli, a +7 dalla squadra di Allegri, potrebbe rimettere prepotentemente in corsa i bianconeri. Il tecnico livornese sa di avere contro una squadra forte, che ha perso solo una volta e raccolto 44 punti, ma non crede che sarà decisiva per lo scudetto, anzi “sarà più importante per loro che per noi“. Allegri è riuscito a risollevare una Juventus persa, ma che ora viene da 8 vittorie consecutive senza subire gol e che nessuno pensava potesse giocarsi lo scudetto dopo i primi mesi: “L’atteggiamento è cambiato da parte di tutti. Però nel calcio c’è una regola: ciò che fai, il giorno dopo non conta più. Serve lavorare, profilo basso e continuare il percorso di crescita. La nostra priorità deve essere arrivare all’obiettivo finale, ovvero i primi quattro posti. Come squadra bisogna migliorare tante cose e bisogna arrivare all’obiettivo finale che è quello della qualificazione in Champions League“. Il Maradona sarà tutto esaurito e Allegri sa che a Napoli le partite non finiscono mai, che contro avrà una squadra bene allenata e forte fisicamente e su Spalletti ha voluto fargli i complimenti: “Luciano è molto bravo, affrontarlo è sempre una bella sfida. Lui è uno molto bravo a insegnare“. Sulla formazione, invece, Chiesa potrebbe entrare a gara in corso, mentre Danilo dovrebbe esserci dal 1′. Infine, questa potrebbe essere l’ultima partita del presidente Agnelli: “Il lavoro che ha fatto parla per lui. Lo ringrazio perché mi ha dato la possibilità di allenare la Juventus e di lavorare con lui assieme per tanti anni“.

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Fonte: Il Mattino

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