ESCLUSIVA – A. Paolino (dir. Radio Bianconera): “Domani sera al Maradona sarà il Napoli che deve dimostrare più della Juve”

Il direttore del network bianconero ai nostri microfoni

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Il campionato di serie A, mai come quest’anno c’è incertezza, anche se il Napoli al momento è primo in maniera meritata. Domani sera la sfida contro la Juventus al “Maradona” e ilnapolionline.com ha intervistato il direttore di Radio Bianconera Antonio Paolino.
A tuo avviso qual è stata la scintilla che è scattata in casa Juventus per arrivare alle 8 vittorie di fila e senza subire reti? “Bella domanda, perché credo che sia giusto parlare di scintilla in casa Juventus. Indubbiamente aver curato al meglio la fase difensiva, visto che la porta è inviolata da 8 gare. In alcune gare la squadra è stata anche fortunata negli episodi, ma l’aver recuperato alcuni elementi è stato importante per decidere le partite. Tutto questo non ha ancora risolto del tutto i problemi che ci sono, però la classifica ora è migliorata e si cercherà di restare lì
fino alla fine”.
In vista della sfida del “Maradona” quali dei calciatori in infermeria potranno giocare contro il Napoli?
“Ad oggi l’unico che potrà essere sicuro di scendere in campo dal primo minuto è Bremer, visto che contro
l’Udinese è stato lasciato a riposo per affaticamento muscolare. Per il resto sarà difficile che
recuperino gli altri, compreso Cuadrado che ancora non è al 100%. Attenti a non considerare Chiesa e Di Maria non
ancora pronti”.
In passato si è parlato di Kvaratskelia in orbita Juventus. E’ vera come voce, oppure no?
“Te lo posso confermare che il georgiano fu una richiesta di Sarri a Paratici. Questa voce l’abbiamo scoperta poi negli
anni successivi anche se alla fine si è optato per Kulusevski. Io credo che nel calcio i giocatori debbano stare in contesti che funzionano. Kvara nel Napoli ad oggi è in una squadra dove le cose stanno andando bene. Lo svedese (Kulusevski) era arrivato nel momento più difficile del club bianconero, perché ora al Tottenham sta dimostrando tutto il suo valore”.

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Il 6 Gennaio purtroppo ci ha lasciati Gianluca Vialli. Un personaggio che era carismatico dentro e fuori dal campo. Hai un aneddoto che lo possa ricordare?
“Come hai detto tu, Gianluca Vialli era un personaggio carismatico dentro e fuori dal campo e fino all’ultimo lo ha dimostrato. Un aneddoto? Ti posso dire che quando presentò il libro qualche anno fa, ero presente all’evento e notai una cosa in particolare. Nonostante la malattia che lo attanagliava da molto tempo, lui non lo dava a vedere e
questo mi colpì molto, aspetto del mio carattere che non sempre mostro in pubblico. Lui era amato da tutta Italia e al di là delle maglie che ha indossato, davvero era unico sotto tutti i punti di vista”.
Tu che segui da tanto tempo la Juventus ed ha vinto ben 9 scudetti di fila, cosa diresti al Napoli per arrivare al traguardo tanto agognato dello scudetto? “Io credo che il Napoli quest’anno abbia una squadra davvero forte e compatta in tutti i reparti. Dovessi dare un consiglio mio personale, consiglierei di non cercare
alibi. I campionati si vincono se non accampi scuse su fattori esterni e mi auguro che la squadra di
Spalletti possa confermare quanto di buono visto fino ad ora, al di là di venerdì sera”.
Infine venerdì sera si giocherà la tanto attesa sfida Napoli-Juventus. Qual è l’atteggiamento che vedremo in campo della squadra bianconera? “Io ribalterei la domanda, non che la tua non sia attendibile, anzi. Penso che l’atteggiamento del Napoli possa essere importante, visto che è prima e giocherà davanti ai suoi tifosi. La Juventus cercherà come sempre di fare la sua gara attendista per colpire di rimessa, com’è nella strategia di mister Allegri. In attacco chi giocherà? Non escludo che possano esserci Di Maria o Chiesa vicino all’ex Milik. Sul polacco c’è da dire che ha un’ottima media sui calci da fermo e rispetto al passato c’è nella squadra bianconera più rotazioni sulle punizioni. Infine mi auguro come sempre che sugli spalti ci sia un bello spettacolo e che le rispettive tifoserie sostengano al meglio la propria squadra fino al triplice fischio finale”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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