In vacanza si lavora con il tutor. Frustaci: «Riporto le potenzialità dei calciatori al top. Sulla sosta la penso come Spalletti»

L'ex Napoli Petagna si è affidato al preparatore atletico Frustaci

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Allenarsi anche da soli, oltre al classico lavoro di gruppo col proprio club, è una tendenza sempre più diffusa, utile soprattutto in periodi come questo, col Mondiale che ha diviso in due la stagione. Molti giocatori si affidano a professionisti per migliorare le proprie performance e per lavorare su peculiarità da evidenziare. Fu necessario, ad esempio, durante il lockdown, col campionato fermo, ma occupare la settimana anche con lavori individuali è rimasta nel tempo moda diffusa che ha prodotto risultati evidenti.

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COI GIOCATORI. Molti calciatori, come l’ex azzurro Petagna, oppure Marlon, Carnesecchi e Okoli, si affidano ad Alex Frustaci dello Stronger Club di Rozzano, professionista che si occupa della performance dell’atleta, che ha rapporti diretti con diversi calciatori e si relaziona e confronta con tanti preparatori atletici delle squadre di Serie A. «Pianifichiamo una o due sessioni alla settimana, il mio lavoro è quello di far eseguire al meglio all’atleta il programma del preparatore della sua squadra più tutti i lavori di core stability per far sì che l’atleta al rientro sia al massimo delle sue potenzialità». Frustaci è reduce da una trasferta in Brasile. Proprio con Marlon, difensore del Monza, ex Barcellona, è stato ospite nella struttura del Fluminense svolgendo lì il pre ritiro.

RAPPORTI. Ogni giocatore ha le sue peculiarità e pregi da evidenziare e ognuno può migliorare solo col lavoro: «Okoli è una forza della natura, Petagna è molto tecnico, per me è incredibile che non sia ancora in Nazionale. A Marlon, invece, dico sempre che deve dare il massimo, e lui lo fa, per non avere mai rimpianti». Non tutti gli atleti sono uguali: «Sono affascinato dalle persone ancora inespresse secondo i dati che analizzo. Mi affascinerebbe il recupero di Sensi o lavorare sulle performance di Lukaku che deve ritrovare fiducia. E poi ovviamente mi piacerebbe lavorare con campioni come Ibrahimovic. Gli proporrei una sfida, di giocare ancora un altro anno». 

SOSTA. Per Frustaci, «la sosta è sempre un bene, riesce a rigenerarti», concetto ribadito sia da Spalletti che dal dottor Canonico, responsabile dello staff medico del Napoli, che hanno definito “benedetta” la pausa per rifiatare e ripartire. Le incognite sul Mondiale sono relative: «I giocatori potrebbero tornare più stressati e all’inizio poteva esserci qualche preoccupazione per eventuali infortuni». Neppure il clima inciderà: «Il corpo si abitua presto a qualsiasi temperatura». 

 

Fonte: CdS

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