Benitez: “Koulibaly? Sono ancora in contatto con lui e a volte si rivolge a me chiamandomi ‘papà”

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Rafa Benitez, ex allenatore del Napoli ha parlato in un’intervista a The Times, in cui tra le altre cose si è soffermato a parlare di Kalidou Koulibaly. “Il Napoli era stato intelligente nell’individuare un giovane centrale difensivo che giocava in Belgio con il Genk e tutti eravamo d’accordo che poteva essere un acquisto importante per noi. Stavamo cercando un difensore potente e con la sua altezza – 1.93 m – ci avrebbe avvantaggiato nel gioco. Lo pagammo solo 8 milioni di euro. La sorpresa fu che “Kouli” non era 1.93 m, ma 1.86. Raccontano che De Laurentiis chiese per questo uno sconto sul cartellino ma io questo non lo ricordo. Il direttore sportivo del Napoli, Riccardo Bigon, aveva un reparto di scouting che era bravo a identificare i giocatori prima di altri club. Sono ancora in contatto con lui e a volte si rivolge a me chiamandomi ‘papà’. In Italia, faceva la differenza per la sua velocità nel recupero. Non sorprende che alla fine si sia trasferito in un club di Premier. Ricordo sempre che dopo ogni allenamento, Kouli e Antonio, il mio assistente, rimanevano in campo e provavano la sfida a chi colpiva la traversa. Antonio vinceva la maggior parte delle volte.Ma l’Inghilterra non si illuda. Durante le mie due stagioni al Napoli, abbiamo vinto due trofei. La Coppa Italia, battendo la Fiorentina, poche settimane prima della firma di Koulibaly, e poi contro la Juventus nella Supercoppa Italiana. Pareggiammo 2-2 e la partita si decise ai rigori. Koulibaly segnò il rigore vincente. Dove si giocò? A Doha, in Qatar”.

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