Napoli, va tutto bene, basta non pronunciare quella parola lì

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Il Napoli è arrivato alla sosta per i Mondiali solo in cima alla classifica di Serie A, e alla ripresa, il 4 gennaio, sarà importante ricominciare con lo stesso entusiasmo, perchè sognare è bello e ora si può, ma bisogna essere prudenti e restare coi piedi per terra perchè mancano ancora tante partite e tanti punti,  come sottolinea Il Mattino.

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La classifica si spacca, è una specie di faglia di Sant’Andrea. È una marcia trionfale, quella di Spalletti. Va tutto bene, basta non pronunciare quella parola lì. «Lo scudetto? Ma lo dite voi… io dico solo che c’è una marea di 69 punti ancora a disposizione». Si è bruciato un anno fa e non vuole rifarlo stavolta. Se la squadra è fatta da marziani, lui è il capitano Kirk di Star Wars. Anche se «in quei 15 minuti di sofferenza con l’Udinese abbiamo imparato tanto». Una esagerazione, ma fa parte del personaggio. Che ora è un condottiero spaziale e può dire e fare quello che gli pare. Dall’alto di una classifica che non ammette appunti. Neppure dopo la rimonta che l’Udinese ha sfiorato.
Spalletti, ha avuto paura?
«Le vittorie sono tutte sofferte, l’ultimo quarto d’ora con l’Udinese fa capire e dà ancor più valore alle cose straordinarie fatte fino ad adesso. Abbiamo fatto una prima parte della stagione stratosferica, siamo un gruppo bellissimo e non parlo solo dei miei calciatori. E non era una cosa scontata. Una stagione da marziani fino ad adesso. Ora c’è la sosta e ce n’era proprio bisogno di interrompere»
Che partita è stata?
«Quando c’è uno stadio che partecipa così, è tutto bello. Perché i tifosi hanno la forza di farti sentire più forte. E questo porta ad esaltarti, a fare il numero in più. Abbiamo a un certo punto alleggerito il ritmo perché la partita pensavamo fosse finita e invece non era finita un bel niente. Ma abbiamo imparato molto da quello che è successo. Ed è una lezione che ci servirà».
L’errore di Kim ha colpito tutti. Anche lei?
«Se fa notizia per mezzo inciampo pensiamo a che marziano è stato fino a adesso. Mezzo errore ha sbagliato quest’anno e solo quella palla…».
È la squadra che ha plasmato di più a sua immagine nella sua carriera?
«Sì, per mentalità e disponibilità questa squadra è eccezionale. Probabilmente è anche l’età che aiuta, sono giovani e si stimolano da soli. Ma vedo quelli in panchina, anche chi non entra: non c’è mai qualcuno con l’atteggiamento sbagliato, chi entra e fa il titolare dei trenta minuti non ha mai il musino. E Meret, pure, è stato perfetto in tutto e decisivo nella prima parata su Deulofeu».
C’è una concorrente per lo scudetto?
«Ce ne sono sei, tutte vicinissime. Bastano due partite, due minuti e cambia tutto…la sintesi della partita con l’Udinese ci serve per il futuro».
Undici vittorie consecutive, che sensazione ha?
«È stato un campionato da marziani. Lo ripeto. Stratosferico».
Anche lei marziano tra i marziani?
«Conta la squadra, contano i calciatori, conta la società che ci ha messo a disposizione una buona squadra. Io vengo di conseguenza. Noi i favoriti per lo scudetto? Non mi fa effetto parlarne, non mi cambia nulla. Conta avere lo sguardo lucido oltre le nebbie che vogliono mettere in mezzo. So solo che mancano 69 punti e sono una marea di punti. Quello che conta è sempre la stessa cosa: qui e ora, è fondamentale. Non domani»
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